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Da Huawei un wallet per bitcoin

Huawei, il maggiore produttore dei telefoni mobili in Cina, ha annunciato il rilascio di un wallet per bitcoin BTC.com, ora disponibile per il download presso il suo negozio online delle applicazioni mobili – l’AppGallery.

Il wallet BTC.com e una mining pool sono entrambi controllati da Bitmain Technologies.

Secondo Alejandro de la Torre, il Vice Presidente delle operazioni business presso BTC.com, il portafoglio mobile è il primo del genere creato sui telefoni mobili di Huawei Technologies Co.

L’AppGallery è preinstallato su tutti i nuovi smartphone Huawei e Horus e successivamente lo sarà anche sulle versioni precedenti facilitando l’accesso al bitcoin ai suoi 1.47 miliardi di utenti registrati in Cina.

In Cina è vietato il trading di criptovalute e le ICO

Finora, la Cina si è mostrata molto restrittiva con le criptovalute con il governo che ha bloccato quelle parti di Apple Store e di Google Play Store che offrivano un servizio simile a quello BTC.com e chiudendo le piattaforme di trading delle criptovalute e le ICO.

Il possesso delle criptovalute non è vietato in Cina e Huawei vuole sfruttare questo fatto a suo favore.

“È una buona opportunità per attingere al mercato cinese. L’uso di pagamenti senza contanti con le app è molto grande e il sistema bancario tradizionale è carente, quindi c’è un buon uso dei pagamenti crittografici per crescere lì,” ha detto de la Torre a Bloomberg.

Huawei Bitcoin: uno smartphone orientato alla blockchain

A marzo è stato riportato che Huawei sta cercando di sviluppare uno smartphone con il supporto delle applicazioni decentralizzate (DApp) create sulla blockchain.

Per questo vorrebbe una licenza per il sistema operativo open source Sirin Os, sviluppato dalla società svizzera Sirin Lab orientata alla blockchain.

Intanto ad aprile, la società ha annunciato il lancio di una piattaforma Blockchain-as-a-Service (BaaS) focalizzata sullo sviluppo di contratti intelligenti.

Aneta Karbowiak
Aneta Karbowiak
Laureata in Biologia all'Università degli Studi di Genova, si è presto interessata allo sviluppo delle applicazioni mobili e dei chat bot. È entrata nel mondo dell'editoria come manager di un sito di sport inglese dove ha gestito un team di dieci persone. Appassionata della tecnologia blockchain e delle criptovalute, ha cominciato a scrivere per Qubithacker.
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