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EOS, una proposta per incentivare i token holder

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Oggi, venerdì 3 agosto, Daniel Larimer, co-fondatore di EOS, ha reso noto il suo nuovo piano per la gestione delle risorse di rete acquistate insieme ai token.

La proposta arriva alcune settimane dopo l’annuncio per cui il team di EOS avrebbe iniziato a fare trading di memoria RAM, ritenuta una risorsa scarsa.

Va ricordato che la RAM, insieme al CPU e alla larghezza di banda o NET, costituisce una delle più importanti risorse della rete.

Dopo l’euforia iniziale, che ha spinto in alto i prezzi della RAM, sono arrivate le critiche perché è diventato assai costoso lo sviluppo delle applicazioni sulla blockchain EOS.

Larimer, ha quindi deciso di fare delle modifiche e riportare con successo i prezzi più in basso.

Ma il visionario Larimer non si è fermato qui: ha proposto alla community un piano per dare la possibilità di affittare le altre risorse e creare un mercato a parte.

Il developer ha introdotto l’idea di “affittare” EOS per 30 giorni in cambio di una percentuale data a tutti coloro che sono disposti a noleggiare i propri token. In futuro la durata del noleggio potrebbe diminuire.

Larimer precisa che “per il creditore non c’è rischio di perdere il capitale”. Certo ci sarà meno liquidità perché vuol dire che l’utente non potrà utilizzare gli EOS per 30 giorni.

Ecco il dinosauro REX

Larimer propone quindi un Resource Exchange al quale verranno inviati gli EOS e dove verranno convertiti in REX token.

Gli EOS verranno prestati ad altri utenti, mentre i REX genereranno commissioni. Il titolare di token REX può convertire REX in EOS al prezzo di mercato in qualsiasi momento.

Fondamentalmente, i REX rappresentano solo gli EOS che l’utente decide di dare in stake e quindi non ci sarà un mercato di REX.

Il premio per mettere gli EOS in stake proverrà dalle commissioni generate dalla locazione di CPU e NET, dal mercato della RAM, dall’asta dei nomi o da altri mercati che verranno aggiunti nel futuro come, ad esempio, aste per i symbol dei token ma, diversamente da alcuni altri network, il premio sarà variabile.

Alla fine del periodo dei 30 giorni, l’utente riceverà uno sconto del 10% per continuare lo stake.

I token messi a disposizione del Resource Exchange serviranno per il voto.

SEOS è un altro animale

Larimer propone di creare un token SEOS per ogni EOS messo in stake che servirà per fare trading e speculazione ma, per scoraggiare l’holding di questo token, il developer propone anche di gonfiare SEOS “ad un tasso pari al tasso di interesse implicito definito dall’attuale prezzo EOS / SEOS per il noleggio di 30 giorni.”

È proprio da questo che si genererà il premio per quelli che decideranno di mettere i propri EOS in stake.

Con i REX si vota

Comprare i REX ha una clausola che ha come scopo quello di aumentare il numero dei votanti. La clausola prevede che chi mette gli EOS in stake ha l’obbligo di scegliere un proxy al quale delegherà il potere di voto, oppure dovrà votare per almeno 21 Produttori di Blocchi. I voti potranno essere modificati ma non rimossi.

Questa è una clausola importante del DPOS in quanto, per mantenere la rete in sicurezza, i votanti devono partecipare al voto ed essere informati sui Produttori di Blocchi. Una volta venduti i REX,  gli utenti potranno votare con i loro EOS per meno BPs.

Queste modifiche sono soggette all’approvazione dei BPs che avverrà la settimana prossima.

Larimer vuole introdurre queste modifiche per ridurre il costo di utilizzo della rete EOS e “separare il costo dell’utilizzo della CPU e NET dall’apprezzamento del capitale / perdita di EOS”.

Si presume che questo modello invoglierà i possessori di token EOS a tenerli nei propri portafogli piuttosto che sugli exchange, e quindi favorirà il controllo del loro possesso ai proprietari.

Larimer, che parla tutti i giorni con la sua community su Telegram, ha anche detto che quest’anno sarà implementato un sistema d’identità e che sta lavorando tutti i giorni allo sviluppo di un suo exchange decentralizzato. E’ in arrivo anche un hardware wallet di Block.one.

Aneta Karbowiak
Aneta Karbowiak
Laureata in Biologia all'Università degli Studi di Genova, si è presto interessata allo sviluppo delle applicazioni mobili e dei chat bot. È entrata nel mondo dell'editoria come manager di un sito di sport inglese dove ha gestito un team di dieci persone. Appassionata della tecnologia blockchain e delle criptovalute, ha cominciato a scrivere per Qubithacker.
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