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TokenPay, progetto che aspira a diventare una crypto di pagamento, ha recentemente iniziato ad attaccare Bitcoin Cash a suon di post su Twitter, accusandolo di essere troppo lento e costoso.
Del resto, Tpay, con una capitalizzazione sotto i 50 milioni, ha un grande bisogno di farsi vedere, se non altro perché si trova a competere con i grandi del settore pagamento e quindi ha scelto la strategia – del tutto discutibile – di attaccare chiunque capiti a tiro, senza tra l’altro ricevere alcuna risposta dalle sue “vittime”.
Così lancia il guanto della sfida a Bitcoin e Bitcoin Cash :
“Amiamo Bitcoin. La piattaforma Tokenpay è basata sul suo codice, ma Tpay è molto più veloce e più sicuro, con transazioni segrete (conferme in due secondi) che saranno molto superiori quando sarà integrato il nuovo protocollo Infinitesimal”.
C’è anche dell’altro: Tpay dice di poter assicurare che non ci saranno hard fork.
“Perché Peter Brand pensa che Bitcoin può forkare generando più Bitcoin? Si tratta di una falsa idea diffusa da Roger Ver che BCH sia Bitcoin? Oppure è il mercato che è infestato da una miriade di token ERC20 che si possono creare in modo indiscriminato con due click”.
Roger Ver è spesso al centro delle polemiche di Tpay.
“Tpay è già molto superiore per transazioni, 2 secondi per le conferme e supporta le transazioni stealth, è basato sul vero bitcoin non su fake scam promossi da Roger Ver e dai suoi compari”.
L’atteggiamento di Tpay, che recentemente ha raggiunto un accordo con Litecoin per implementare una debit card, è molto aggressivo anche nei confronti di Ripple e di altri progetti simili.
Un duello rusticano, in realtà giocato in solitaria, in cui il piccolo TokenPay token fa di tutto per acquistare visibilità e lo fa cercando l’attenzione della community di Twitter che, però, ad ora non sembra molto interessata all’argomento.
