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Il tema della centralizzazione o decentralizzazione di una criptovaluta sta diventando molto importante nella discussione economica, non solo per motivi di comunicazione ma anche per questioni di carattere giuridico: se ETH non è considerata una security da parte della SEC è anche perchè non è considerata una blockchain centralizzata, mentre per lo stesso motivo Ripple deve rispondere in due cause civili che la vorrebbero sottoposta al controllo della SEC.
Con un post piuttosto provocatorio intitolato “La natura intrinsecamente decentralizzata di XRP”, David Schwartz, CTO di Ripple Labs, sta cercando di convincere il pubblico che questa criptovaluta sia molto più decentralizzata rispetto ai suoi due principali concorrenti, BTC ed ETH.
Secondo Schwartz, tutto nasce proprio dagli algoritmi che regolano le diverse blockchain: mentre quelli di BTC e di ETH sono basati sul mining e, anche se in forme diverse, sul PoW, al contrario Ripple è basato sul consenso che viene fornito dalla comunità alle transazioni e che si basa su una UNL, Unique Node List, di validatori.
Quindi, se in ETH e BTC è necessario dare un incentivo, sotto forma di fee di transazione, affinché il minatore svolga il proprio lavoro, la stessa cosa non è necessario per i gestori dei nodi di XRP e i possessori di questa criptovaluta possono liberamente passare da un validatore all’altro.
Questo, secondo David Schwartz, fa si che la concentrazione non sussista nella sua criptovaluta.
A prova di questo, il CTO mette a confronto il peso dei principali minatori delle altre due valute virtuali in confronto con il numero di validatori di Ripple:
Su 150 validatori Ripple Labs ne gestisce solo 10, pari al 7%, rendendo apparentemente la criptovalute molto meno soggetta a centralizzazione rispetto alle altre, anche se esperimenti condotti da BitMEX hanno posto in luce come Ripple Labs sia sempre in controllo della criptovaluta, anche quando i nodi siano gestiti da entità esterne.
Schwartz si era posto fin dall’inizio dell’anno come obiettivo quello di raggiungere una maggiore decentralizzazione di XRP, almeno a parole pare ancora voler confermare il suo proposito.
In realtà, il fatto che una criptovaluta abbia una società come Ripple Labs e un CTO, sono proprio indici del fatto che sia centralizzata, che ci sia un’unica entità che controlla lo sviluppo con un’ottica prettamente aziendale.
Purtroppo la stessa esistenza del CTO Schwartz è un indice della centralizzazione manageriale di XRP.