HomeBlockchainRegolamentazioneBinance appare tra gli imputati di un processo avviato dall’Alta Corte d’Inghilterra

Binance appare tra gli imputati di un processo avviato dall’Alta Corte d’Inghilterra

Binance, insieme ad altri quattro exchange, è coinvolto in una causa di un certo spessore, avviata previa autorizzazione dell’Alta Corte d’Inghilterra e del Galles. 

Si tratta di un caso eccezionale in ambito giuridico, secondo al mondo dopo quello gestito dalla Corte Suprema dello Stato di New York lo scorso 2 giugno. 

Infatti, per la prima volta in assoluto, l’Alta Corte d’Inghilterra e del Galles ha emesso un’ordinanza che permette ai tribunali inglesi di servirsi della tecnologia blockchain per affrontare un procedimento giudiziario.

Cosa è successo e in che modo sono stati coinvolti Binance e l’Alta Corte d’Inghilterra

Tutto parte da alcuni fondi rubati, per mezzo di due wallet anonimi, i quali si sono poi serviti dei servizi offerti da alcuni exchange centralizzati. In particolare, risultano coinvolti Binance, Poloniex, gate.io, OKX (ex OKEx) e Bitkub.

La richiesta è sorta da Fabrizio D’Aloia, ingegnere italiano e fondatore di Microgame, una piattaforma online per il gioco d’azzardo. 

All’interno dell’urgente reclamo, D’Aloia spiega come sia rimasto vittima dell’appropriazione indebita di alcuni fondi in suo possesso. I truffatori anonimi si sono avvalsi di un broker online fraudolento attraverso il quale invitavano gli investitori a depositare criptovalute all’interno di due differenti wallet. 

Ora, appare evidente che la transazione effettuata deve essere in qualche modo tutelata. L’appropriazione indebita rappresenta un reato grave e gli investitori, esperti o meno, che cadono in questo tipo di trappole devono poter fare affidamento nella giurisdizione, che deve fungere da protagonista nella protezione dei fondi rubati. 

D’altro canto, hack, rug-pull e attacchi phishing come questo sono ormai noti in questo settore. Prima di effettuare depositi verso wallet o smart contract, si deve sempre controllare la provenienza e la veridicità, in modo da minimizzare i rischi legati a tali truffe e da verificare se ci si sta interfacciando con una piattaforma ufficiale, e non un clone. 

Perché gli exchange sono ritenuti responsabili

binance responsabile fondi
Binance risulta ora responsabile dei fondi rubati e depositati nell’exchange

Dunque, gli exchange non sono colpevoli di alcun fatto illecito, ma viste le circostanze, sono parte integrante del processo. Essendo centralizzati, i wallet legati alle piattaforme di scambio sono “hosted”. Ciò significa che le chiavi private e, di fatto, i fondi depositati al loro interno, sono gestiti e custoditi – da qui wallet custodial (o hosted) – essenzialmente dalla loro infrastruttura. 

Dal momento in cui i truffatori, infine, si sono serviti dei loro terminali per incassare il “bottino”, gli exchange risultano ora responsabili di questi fondi

Il loro impegno è quello di non permettere assolutamente lo spostamento o il ritiro delle crypto rubate. Se ciò dovesse accadere, violerebbero l’ordinanza in quanto fiduciari degli asset appartenenti agli effettivi proprietari. 

Il processo giudiziario che innoverà la giurisdizione delle criptovalute

Questo tipo di autorizzazione concessa dall’Alta Corte rappresenta una vera e propria evoluzione in ambito giuridico. 

Il caso di cui si è discusso è sicuramente un punto di svolta per le dispute internazionali riguardanti criptovalute o altri asset digitali. Sarà un esempio per tutto il mondo, in un’area ancora tutta da esplorare e piena di incertezze, in cui mancano delle chiare linee guida che possano essere un riferimento per tutti. 

La sentenza aprirà le porte all’utilizzo della tecnologia blockchain per servire i procedimenti giudiziari.

La regolamentazione e la definizione di leggi per quanto concerne l’intero settore crypto, sono tuttora un tema caldo. Viste le numerose frodi avvenute dalla nascita del Bitcoin, la protezione dei consumatori e la gestione dei processi relativi a fondi rubati sono di vitale importanza. 

Joanna Bailey, Associata del Financial Services Dispute Resolution Team di Londra, conclude con la seguente dichiarazione:

“L’importanza della Corte nel trovare un buon caso discutibile che riguardi una responsabilità fiduciaria costruttiva non può essere sopravvalutata. Se gli exchange crypto dovessero agire contrariamente a tali ordini e fallire nel bloccare i movimenti delle criptovalute coinvolte nella truffa, rischiano di essere ritenuti responsabili per violazione della fiducia”.

Eliano Martellucci
Eliano Martellucci
Eliano è laureato in Economia e gestione aziendale e sta per concludere gli studi specialistici in Finanza presso l'Università di Trento (UNITN). Si appassiona al mondo crypto e blockchain durante l'estate del 2017 e da lì non lo ha più abbandonato. Ora lavora come editor & SEO specialist in Cryptonomist, scrive articoli ed investe, sia in asset Blue Chip, che in fase iniziale. Inoltre, sta sviluppando il suo ultimo progetto di tesi dal titolo: "Uno studio sulla Sentiment Analysis del mercato crypto attraverso algoritmi di Machine Learning in python".
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