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Russia: Putin banna le crypto

Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato il disegno di legge che era stato approvato l’8 luglio e che di fatto mette al bando le crypto nel Paese. 

L’ultimo fine settimana, infatti, si è reso testimone di una firma importante per il Cremlino e la sua economia. 

Vladimir Putin ha firmato quello che al momento è a tutti gli effetti la regolamentazione da seguire per l’uso delle crypto e la loro funzione in Russia. 

In realtà, il disegno di legge approvato in via definitiva non è il passaggio finale e non banna del tutto le crypto. Ma andiamo con ordine. 

La legge riguarda i pagamenti e il flusso di crypto a fronte di prestazioni o per l’acquisto di merci di qualsiasi natura ma non ne vieta l’acquisto per investimento. 

“È vietato trasferire o accettare attività finanziarie digitali come corrispettivo di beni ceduti, lavori eseguiti, servizi resi, nonché in qualsiasi altro modo che consenta di assumere il pagamento di beni (lavori, servizi) da un bene finanziario digitale, salvo quanto diversamente previsto dalle leggi federali”.

Questo è quanto riportato sul sito della Duma, il Parlamento russo. 

Un ban con dei vincoli insomma: delle maglie abbastanza larghe da portare al Paese ingenti risorse nonostante entrambi i principali exchange di crypto, Coinbase e Binance, abbiano dichiarato che si atterranno alle disposizioni di Stati Uniti d’America ed Europa sul ban all’utilizzo delle piattaforme da parte della Russia. 

Quanto al fatto che questa legge non sia definitiva, va ricordato che il dibattito tra Banca Centrale Russa, Ministero delle Finanze e il Presidente sono alla base di una legge quadro più ampia che sarà il vero vademecum per l’utilizzo di valute digitali di Mosca. 

Con le sanzioni imposte dai Paesi atlantisti e dall’Unione Europea, Mosca ha spesso attinto proprio alle Crypto per ripulire le proprie risorse e continuare a finanziarsi e questo è stato oggetto di sdegno da parte della comunità internazionale, ma ha portato alla luce il vero potenziale delle valute digitali. 

Le crypto non dipendendo da una banca centrale e Bitcoin, non avendo una società che tira i fili alle spalle, sono il mezzo di scambio più libero possibile che è ad esempio servito a entrambi i lati del conflitto in Ucraina. 

L’Ucraina infatti inizialmente si è finanziata con donazioni in valute digitali in maniera massiva e la Russia dal canto suo ha sfruttato queste valute per aggirare le sanzioni internazionali e continuare ad avere una posizione dominante. 

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