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Un trader di NFT vende gran parte dei suoi Bored Ape dopo aver perso 4 milioni di dollari a causa di uno scam

In questo articolo parliamo di una storia triste in cui il protagonista è un famoso trader di NFT, in particolare dei famosi Bored Ape (BAYC).

Dopo essere stato vittima di uno scam da 4 milioni di dollari, lo sfortunato utente è stato costretto a mettere in vendita gran parte dei suoi Bored Ape per ripagare un debito contratto in DeFi. La perdita stimata ammonta a più di 2000 ETH.

Vediamo insieme i dettagli di questa vicenda.

Un trader di NFT mette in vendita molti dei suoi Bored Ape per ripagare un debito 

Pochi giorni fa un trader di NFT, noto con il nickname “Franklin”, ha perso circa 4 milioni di dollari a causa di uno scam. 

La perdita lo ha costretto a liquidare gran parte dei suoi NFT Bored Ape per far fronte ad un debito che aveva precedentemente stipulato attraverso una piattaforma decentralizzata.

Lo stesso Franklin ha diffuso la notizia tramite un tweet in cui racconta di essere stato vittima di uno scam di cui non preferisce parlare pubblicamente per ragioni di privacy.

In questo progetto truffa, l’utente sfortunato aveva investito più di 2000 ETH.

Franklin ha poi raccontato che in precedenza aveva perso altri 650 ETH circa facendo gambling, ovvero scommettendo d’azzardo, su una piattaforma decentralizzata chiamata Rollbit.

A causa di queste due vicissitudini ha dovuto fare la scelta più dura: mettere in vendita gran parte dei suoi NFT Bored Ape che aveva collezionato durante gli ultimi anni per poter riuscire a ripagare un debito su BendDao.

Quest’ultima è una piattaforma di Web3 data liquidity che permette di prendere in prestito ETH depositando come collaterale NFT. 

Quando si richiede un prestito in DeFi, come in questo caso, si accetta di pagare un tasso di interesse che viene maturato giornalmente in proporzione al capitale richiesto.

Probabilmente l’aumentare delle commissioni del prestito e l’impossibilità di ripagare il debito con la sola liquidità che gli era rimasta in portafoglio ha costretto Franklin a mettere in vendita la sua prestigiosa collezione di NFT.

Il duro colpo subito, sia sul piano economico che su quello psicologico lo ha convinto a ritirarsi momentaneamente dal settore degli NFT.

La notizia è stata uno shock per la community dei BAYC, visto che Franklin era uno dei principali holder dei Bored Ape ed uno dei maggiori sostenitori del progetto.

Come se non bastasse, pochi giorni dopo, un’altro noto holder dei Bored Ape ha liquidato i suoi investimenti in NFT per diverse centinaia di migliaia di dollari

Quanti NFT Bored Ape sono stati venduti da Franklin?

Gli NFT appartenenti alla collezione “Bored Ape Yacht Club” che sono stati venduti da Franklin tra il 13 ed il 14 aprile, ammontano a 34 esemplari unici di scimmie annoiate.

Tutti gli NFT sono stati venduti  singolarmente ad un cifra che va dai 51,8 ai 59,59 ETH.

Il pezzo liquidato alla cifra più alta è il Bored Ape 5876, che è stato ceduto a questo indirizzo per 126 mila dollari.

Attualmente il floor price della collezione è di 53,74 ETH. Negli ultimi 7 giorni c’è stato un decremento del prezzo minimo di vendita dei BAYC del 8,82% con volumi di scambio pari a 20.914 ETH.

bored ape yacht club nft

In totale Franklin è riuscito a accumulare circa 1872 ETH dalla vendita di questi Non-fungible tokens, non abbastanza per ripagare la totalità del debito  ma sicuramente d’aiuto per mettere una pezza sopra questa tragedia.

La community è rimasta basita dallo scoprire che tutti questi NFT sono stati venduti in così poco tempo, soprattutto considerando che i motivi scatenanti di questo flusso di vendite sono stati un presunto scam ed un problema di ludopatia di cui Franklin soffriva.

Su Rollbit, crypto casinò dove lui stesso ammette di aver perso circa 650 ETH, è possibile osservare che da inizio anno aveva depositato più di 6000 ETH equivalenti a 12,7 milioni di dollari.

Una storia che serve da lezione per la community 

Purtroppo anche chi sembra un esperto del settore con un portafoglio multimilionario può sbagliare.

Franklin ha sbagliato doppiamente: in primis cadendo vittima di uno scam, di cui ancora si sa poco o nulla, in secundis per aver ceduto al gambling buttando all’aria altri 650ETH.

La ludopatia rappresenta un problema serio per moltissime persone in tutto il mondo: pensate che solo  in Italia oltre 1 milione di persone ne soffrono.

Nell’ambito delle piattaforme di finanza decentralizzata, il numero di protocolli che permettono agli utenti di scommettere in modo selvaggio le proprie criptovalute sta aumentando moltissimo negli ultimi anni.

La community crypto dovrà affrontare questa faccenda, visto e considerando che moltissimi utenti che si credono trader esperti di criptovalute, aprono posizioni sui mercati senza sapere quello che stanno facendo e puntualmente perdono più di quello di cui potevano permettersi di scommettere.

È fondamentale avere delle buoni nozioni di “risk management” prima di fare qualsiasi tipo di operazione, che sia un semplice swap, o l’apertura di una posizione su un mercato perpetual future, o peggio ancora l’assunzione di un debito parzialmente collateralizzato da asset volatili. Occorre studiare prima di cimentarsi in attività così complesse.

Speriamo che il “povero” Franklin abbia imparato la lezione, anche se questa non è la prima volta che commette errori di tali proporzioni: a luglio 2022 aveva impostato “per gioco” un’offerta di 100 ETH su un NFT “ENS Domains”, purtroppo però non ha fatto in tempo a rimuovere la proposta ed è stata subito accettata dalla controparte.

Entrambe le storie dal carattere tragico ed allo stesso tempo buffonesco ci forniscono una chiave di lettura che non andrebbe sottovalutata: e se si trattasse di un tentativo di riciclare denaro tramite la vendita di NFT?

Magari approfondiremo questo tema delicato in un altro articolo.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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