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Bullish Bitcoin: nuove regole che favoriranno l’adozione istituzionale

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Sono state recentemente introdotte nuove linee guida riguardo alle società che hanno consistenti partecipazioni in criptovalute, da parte del Financial Accounting Standards Board, ovvero l’organismo statunitense che definisce gli standard contabili. 

L’approccio del FASB è pensato per riflettere il valore degli asset in tempo reale, visto che ogni società dovrà riportare le proprie attività e partecipazioni in crypto al loro valore equo o “fair value”, una misurazione che mira a catturare appunto il valore più aggiornato di un asset, compresi i rimbalzi dopo i cali.

Il FASB introduce la contabilità delle crypto per individuare il “fair value” degli asset come Bitcoin

Prima di questo aggiornamento da parte del FASB, le regole relative alla contabilità riflettevano esclusivamente la diminuzione del valore delle crypto; inoltre nel 2017 lo stesso FASB aveva respinto ben tre richieste di stabilire delle regole relative a questa situazione.

Nel momento in cui società importanti come MicroStrategy e Tesla hanno iniziato a investire in Bitcoin, la posizione del FASB è cambiata: con questa nuova regola, si vuole valutare l’attività delle criptovalute al valore equo, quindi considerando non solo le diminuzioni ma anche gli aumenti del loro valore

Queste regole dovrebbero essere messe in atto per tutte le società che iniziano i loro esercizi fiscali dopo il 15 dicembre del 2024, ma è anche possibile attivarle subito senza attendere.

NFT e stablecoin sono esclusi dalle nuove regole

Queste nuove regolamentazioni hanno come protagonisti gli asset basati sulla blockchain, che soddisfano alcuni criteri di fungibilità e di crittografia, ma non gli NFT e le stablecoin.

I membri del FASB, infatti, hanno preferito aspettare di avere più dati relativi al mercato prima di ampliare le norme ad altri ambiti, anche se i Big Four hanno mostrato la loro approvazione a includere gli NFT che facilitano gli swap cross-blockchain.

Il primo passo è stato fatto il 23 marzo 2023, quando sono state presentate per la prima volte le proposte, in relazione ai feedback degli stakeholder.

Il valore equo ribalta la regolamentazione attuale 

Finora non c’erano indicazioni riguardanti il mondo in cui le società avrebbero dovuto riconoscere e misurare le valute digitali di loro proprietà: le aziende si attenevano a una guida pratica dell’American Institute of CPA, che considera la maggior parte delle criptovalute come un bene immateriale, ovvero un elemento che, a differenza delle criptovalute, viene raramente scambiato.

Di conseguenza, le società registravano le crypto al prezzo che avevano inizialmente pagato per acquistarle e poi esaminavano le loro partecipazioni ogni trimestre, in modo da rilevare perdite del valore delle crypto.

Secondo MicroStrategy, questo metodo andava a intaccare i suoi guadagni, mentre l’introduzione del “fair value” “consentirebbe di fornire agli investitori una visione più rilevante della nostra posizione finanziaria e del valore economico delle nostre partecipazioni in Bitcoin, il che a sua volta faciliterebbe la capacità degli investitori di prendere decisioni informate sugli investimenti e sull’allocazione del capitale”.

Secondo le nuove regole, quindi, le aziende dovranno inserire una voce separata per i propri asset crypto, per far comprendere meglio agli investitori quanto una società investe in criptovalute. Inoltre, dovranno rendere note, per ogni periodo di riferimento, quali sono le partecipazioni più significative in criptovalute e qualsiasi restrizione ci sia su tali partecipazioni. 

Il FASB ha reso noto che continuerà a monitorare il mercato delle crypto e che, se sarà necessario, potrà introdurre ulteriori regole in merito. Intanto nascono nuove criptovalute ispirate a Bitcoin, che possono portare buoni guadagni ai loro investitori: una di queste è BTCBSC.

BTCBSC si ispira a Bitcoin per ripercorrerne il successo

Il 5 settembre è partita la prevendita di Bitcoin BSC, il nuovo token che si ispira a Bitcoin e che vuole offrire agli investitori la possibilità di ottenere parte dei guadagni storici di BTC. La prevendita è già a oltre $160.000 dopo soli due giorni.

Un BTCBSC costa $0,99, ovvero ha lo stesso prezzo di BTC nel 2011; il soft cap è pari a $3.960.000 e l’hard cap di $6.063.750. Della fornitura totale di 21 milioni di token, il 29% è destinato alla prevendità, il 2% alla liquidità per i DEX e il restante 69% alle ricompense per lo staking.

Si tratta infatti di un token stake-to-earn: mentre sulla blockchain di Bitcoin i BTC vengono emessi come ricompensa per la conferma dei blocchi, quindi tramite il mining, i BTCBSC sono emessi con lo staking. 

Bitcoin usa il meccanismo PoW, che impiega maggiore energia, rispetto a quello usato da Bitcoin BSC, che usa il PoS e che riduce consistentemente il consumo energetico. BTCBSC inoltre è accomunato a Bitcoin in quanto le ricompense per la messa in stake vengono distribuite quando, sulla blockchain di Bitcoin, viene confermato un nuovo staking.

Anche durante la prevendita è possibile utilizzare questo meccanismo, con un APY pari attualmente al 32.000%, naturalmente destinato a scendere e che potrebbe comunque attestarsi su un’alta percentuale con il proseguire del progetto.

Viste le caratteristiche di progetti simili, che si ispirano a Bitcoin, anche questo potrebbe dare grandi ritorni agli investitori: è possibile acquistare i token collegando il proprio crypto wallet alla pagina della prevendita e utilizzando USDT, BNB o ETH.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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