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Il dibattito sulla regolamentazione delle criptovalute è da sempre il più acceso se si parla di schieramenti politici ed economici, e lo è stato per lungo periodo soprattutto nel Regno Unito, dove il Comitato del Tesoro ha in passato tracciato un parallelo inquietante tra il trading di criptovalute e il gioco d’azzardo. Secondo il rapporto allora redatto dai parlamentari britannici:
“le valute digitali come Bitcoin ed Ether non hanno valore intrinseco e non offrono alcun beneficio sociale rilevante. A causa della loro estrema volatilità, gli investimenti in questi asset diventano rischiosi al punto da essere equiparati alle scommesse”.
La proposta del Comitato era chiara: il mercato delle criptovalute sarebbe dovuto essere regolamentato come una forma di gioco d’azzardo, non come un servizio finanziario. Questa richiesta si è fatta sempre più pressante alla luce degli eventi (che in in fin dei conto altro non si sono rivelati se non fisiologiche oscillazioni di mercato), ma che invece hanno raggiunto un inquietante livello di allerta con il crollo dell’exchange FTX che ha lasciato un vuoto di miliardi di dollari e ha causato il più grande tracollo percentuale del patrimonio di un miliardario nella storia economica recente. Sam Bankman-Fried, l’ex amministratore delegato di FTX, ha visto la sua fortuna scendere del 94% in un solo giorno, un evento che ha scosso l’intero ecosistema delle criptovalute.
Ad oggi, ancora, gli esperti sottolineano anche la crescente dipendenza associata al trading di criptovalute, con analogie preoccupanti rispetto al gioco d’azzardo, tuttavia è di “esperti a senso unico” che parliamo (ndr). Alcuni casi riportati da media internazionali parlano di persone che hanno perso enormi somme di denaro e sono state ricoverate in cliniche specializzate in dipendenze.
Ne abbiamo parlato anche con il versante opposto, intervistando Tommaso Gangemi che, forte di esperienze in entrambi i settori (web e gaming), ha tracciato un chiaro elemento di separazione tra i due mondi, ricercando in essi un filo conduttore così da riuscire ad entrare nel profondo dei suoi più agguerriti -e meno lungimiranti- colleghi, senza perdere di vista il valore che il mondo crypto ha di fatto apportato al mercato finanziario globale.
“Le criptovalute possono essere usate come strumento per far gambling quando, da gestori ineseperti, vengano attuate strategie di trading intraday pericolose, ma possono allo stesso modo essere holdate per lunghissimi periodi di tempo trasformandole di fatto in un asset finanziario del proprio portafoglio d’investimenti quasi al pari di un ETF o di un pacchetto azionario selfmade; contemporaneamente, possono essere utilizzare come moneta per partecipare ad attività ludiche di online gaming e betting, specialmente quando si parla di monete ad alta capitalizzazione e liquidità come Bitcoin: ne sono esempio classico tutti i casinò che accettano Bitcoin, che di fatto sono annoverabili anche tra quelli perfettamente legali e super-controllati, a testimonianza del fatto che regolamentazioni e sorveglianza siano elementi già preponderanti nel mondo combinato del gioco d’azzardo e delle criptovalute”.
Dall’altra, la regolamentazione che fu proposta dal Regno Unito, secondo il deputato Harriett Baldwin, sarebbe stata necessaria per proteggere i consumatori, soprattutto quelli più giovani e inesperti, che rappresentano il 40% degli investitori in criptovalute. Tuttavia, questa visione non è condivisa da tutti. Blair Halliday, CEO della piattaforma di scambio di criptovalute Kraken, ha espresso il suo disaccordo, sostenendo che i cripto-asset hanno un valore reale e che il Regno Unito dovrebbe cogliere l’opportunità di diventare un leader globale nel settore.
In un contesto europeo, Fabio Panetta, ora Governatore Banca Centrale Europea, ha richiamato anch’egli l’attenzione sull’urgenza di regolamentare il settore. Nel suo intervento, Panetta ha paragonato le criptovalute al gambling, spiegando che, essendo prive di una copertura patrimoniale solida, la loro natura speculativa le rende intrinsecamente rischiose. Secondo Panetta, le istituzioni europee devono agire per prevenire una crisi simile a quella innescata dalla Lehman Brothers nel 2008, che portò a un crollo finanziario globale. Le criptovalute, come il gioco d’azzardo online, dovrebbero essere tassate e regolamentate per mitigare i danni sociali che possono derivare da una gestione troppo leggera del fenomeno. In tutto ciò c’è un “ma” che perita la pena di essere portato all’attenzione: tutta questa acutezza e accortenza verso il mondo crypto, dov’era quando Blackrock rilasciava il più grande prodotto derivato appoggiato al valore di Bitcoin, acquistano miliardi (MILIARDI) di controvalore in criptovaluta (fonte ufficiale)?
*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.