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Il mercato delle meme coin sta vivendo una significativa recessione, con i prezzi in calo su tutta la linea: da Dogecoin e Shiba Inu che perdono tra l’8% e il 6%, a MAGA che è sotto di oltre il 35% nelle 24 ore, DEGEN di oltre il 22% e persino GameStop che perde oltre il 32%.
Un crollo simile potrebbe essere dovuto alla discesa libera di Bitcoin, nonostante le prospettive rialziste recenti, come quella di Michael Saylor, che ha portato anche il Fear & Greed Index in zona neutra (oggi a 55).
In questo contesto tuttavia spiccano tre prevendite che non sembrano volersi arrestare: PlayDoge ha superato $4,7 milioni, WienerAI $5,9 milioni e infine Base Dawgz $1,7 milioni, tutte meme coin che si prospettano vincenti per il futuro.
Summary
Le meme coin sono in caduta libera
Si è andati incontro a una settimana ribassista per gli amanti delle meme coin, che ha visto la capitalizzazione di mercato complessiva scendere a 46 miliardi, con volumi di scambi spot crollati prima a 3,8 miliardi di dollari, ma in ripresa ora a 6,2 miliardi di dollari.
Questa pressione di vendita ha colpito Dogecoin e Shiba Inu, che perdono tra l’8% e il 6%, MAGA che è sotto di oltre il 35% nelle 24 ore, DEGEN di oltre il 22% e persino GameStop che perde oltre il 32%. Anche PEPE, WIF e FLOKI hanno tutti registrato cali superiori al 20%.
Gli unici rialzi del giorno sono MEW a +6,25% nelle 24 ore e PEPEFORK a +33,64%, ma il sentiment generale resta ribassista: ecco perché.
Perché le meme coin crollano?
Bisogna mettere subito in chiaro che non sembra esserci un evidente catalizzatore che stia causando questa svendita diffusa, per cui è possibile che sia stata la performance ribassista di Bitcoin a influenzare negativamente sui prezzi delle meme coin, visto che è sotto i $66.000.
Indipendentemente dalla causa, l’attuale clima di mercato non è dei migliori, per cui gli investitori sperano presto in una svolta degli eventi, che porti gli asset nuovamente a salire di valore.
Anche il Fear & Greed Index è in zona neutra, oggi a 55, a indicare come il sentiment sia sempre più negativo nei confronti del mercato. In questo contesto, tuttavia, ci sono tre prevendite di meme coin che stanno facendo parlare di sé: PlayDoge, WienerAI e Base Dawgz.
PlayDoge guadagna 4,7 milioni di dollari in prevendita
Mentre il mercato delle meme coin sperimenta una flessione, PlayDoge sta andando in controtendenza e attirando un’attenzione significativa: si tratta di un progetto di gioco play-to-earn (P2E), che ha già raccolto l’impressionante cifra di 4,7 milioni di dollari durante la sua prevendita in corso, un risultato notevole data la recente volatilità del mercato.
PlayDoge si distingue dalle classiche meme coin in quanto combina l’amata mascotte del Doge con il classico gameplay in stile Tamagotchi degli anni ’90, attingendo contemporaneamente a due potenti forze culturali.
Una delle principali forze trainanti della popolarità di PlayDoge è proprio il suo innovativo concetto di gioco play-to-earn (P2E), grazie al quale i giocatori possono immergersi in un’esperienza nostalgica, prendendosi cura di un animale domestico, ovvero un Doge a 8 bit, dandogli da mangiare, facendolo dormire e impegnandosi in minigiochi.
In cambio, il giocatore riceverà i token PLAY, nativi del progetto, che hanno una reale utilità anche grazie al meccanismo di staking, con un APY attuale del 159%. Ben 1,1 miliardi di token PLAY (il 12% dell’offerta totale) è stata destinata appositamente a finanziare il pool di premi dello staking.
Inoltre, il white paper di PlayDoge destina 940 milioni di token dedicati (10% della fornitura) a iniziative di marketing, sottolineando l’impegno del progetto per una crescita sostenuta e visibilità all’interno dell’ecosistema delle criptovalute.
Per partecipare alla prevendita di PLAY basta collegare il proprio wallet alla pagina ufficiale di PlayDoge, sul quale dovranno esserci ETH, USDT o BNB, e scambiare il token scelto con i PLAY da acquistare, oppure usare una carta bancaria.
WienerAI a un passo dai $6 milioni in prevendita
WienerAI è un’altra meme coin in prevendita che unisce intelligenza artificiale e divertimento dei meme e che è attualmente a un passo dai $6 milioni. Il progetto integra proprio l’IA per creare un bot di trading che permetta di effettuare scambi continui, con zero commissioni e protezione MEV.
WAI è il token nativo del progetto “metà salsiccia, metà cane e metà trading bot”, che offre introiti passivi con lo staking, ora con un APY del 192%. Chi vuole partecipare a un progetto promettente, che potrebbe fare 100x con il listing, deve collegare il proprio crypto wallet alla pagina ufficiale e scambiare ETH, USDT, usare la BNB chain o una carta di credito/debito bancaria per l’acquisto dei token.
Per restare inoltre aggiornati sulle novità del progetto, è possibile seguire i canali social ufficiali di WienerAI su X e Telegram.
Base Dawgz supera $1,7 milioni in presale
Base Dawgz ($DAWGZ) è l’ultima meme coin di Base, che ha da poco superato $1,7 milioni in prevendita grazie alla sua distintiva natura multi-chain e al fatto che si distingue dalle classiche meme coin per l’utilità garantita dallo staking e dallo share-to-earn.
Il meccanismo “condividi e guadagna” permette appunto di condividere il progetto sui social per ottenere token DAWGZ in cambio, in base agli investimenti di coloro che usano il link per accedere al sito e acquistare DAWGZ.
Molto del successo del progetto lo si deve anche all’interoperabilità garantita dal fatto che DAWGZ può contare su ben cinque blockchain, ovvero Ethereum, Solana, Binance Smart Chain, Avalanche, e naturalmente Base.
Per quanto concerne lo staking, il 20% della fornitura totale di token è destinato alle ricompense per questo meccanismo. Viste tutte queste caratteristiche, non sorprende che gli esperti si aspettino almeno un 10x dal listing.
Chi vuole partecipare alla prevendita di Base Dawgz può collegare il suo crypto wallet alla pagina ufficiale e scambiare token Base, Solana, Ethereum, Avalanche o usare la BNB Chain e inserire il numero di token DAWGZ desiderati.
*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.