Secondo una corte d’appello degli Stati Uniti l’OFAC del Tesoro ha “superato i limiti” quando ha sanzionato gli smart contract immutabili di Tornado Cash, portando a un aumento di quasi il 900% di TORN.
Il caso tuttavia apre le porte a un dibattito di grande rilevanza: si può rinunciare alla privacy allo scopo di bloccare attività illecite? Intanto TORN continua la sua salita e mantiene un rialzo del 400% nelle 24 ore, scambiato a $17,59.
Chi potrebbe fare meglio di TORN è PEPU, il nuovo token in prevendita che ha superato $54 milioni al momento e il cui listing è previsto tra 15 giorni: secondo gli esperti, potrebbe fare anche 1.000x.
Tornado Cash vince la causa contro l’OFAC del Tesoro
Gli utenti di Tornado Cash hanno ottenuto un’importante vittoria in una corte d’appello degli Stati Uniti, dopo che un collegio di tre giudici ha ritenuto illegali le sanzioni del Tesoro contro gli smart contract immutabili del crypto mixer.
Lo scorso 26 novembre, un collegio di tre giudici della Corte d’appello del quinto circuito ha infatti affermato che l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) ha ecceduto la propria autorità nell’approvare gli smart contract immutabili di Tornado Cash, annullando la decisione di un tribunale di grado inferiore e concedendo agli utenti della piattaforma un giudizio sommario parziale.
Il collegio della corte d’appello ha affermato che, sebbene il Tesoro abbia il potere di agire contro la proprietà, gli smart contract immutabili di Tornado Cash non erano proprietà ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA), in quanto non possono essere controllati o posseduti.

Fonte: Blockchain Association
“Sosteniamo che gli smart contract immutabili di Tornado Cash (le linee di codice software che abilitano la privacy) non sono di “proprietà” di un cittadino o di un’entità straniera, il che significa che (1) non possono essere bloccati ai sensi dell’IEEPA e (2) l’OFAC ha oltrepassato la sua autorità definita dal Congresso”, si legge nella sentenza.
L’IEEPA è una legge federale degli Stati Uniti promulgata nel 1977, che conferisce al presidente l’autorità di regolamentare e vietare determinate transazioni finanziarie. Bill Hughes, avvocato di Consensys, ha detto su X che: “In sintesi, non possono essere bloccati in base alla legge federale. Di sicuro non possono essere bloccati a discrezione dell’OFAC”.
Allo stesso tempo, però, Hughes ha fatto notare che: “Questo NON significa che il resto di Tornado Cash sia off-limits anche per Treasury/OFAC. Il problema riguardava gli smart contract senza admin key”.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato Tornado Cash nell’agosto 2022, in quanto riteneva fosse stato utilizzato per riciclare più di 7 miliardi di dollari in criptovalute dalla sua creazione nel 2019.
Successivamente, sei utenti di Tornado Cash, guidati da Joseph Van Loon e con il supporto di Coinbase, hanno fatto causa al Tesoro, sostenendo che l’aggiunta di 44 indirizzi di smart contract Tornado Cash all’elenco Specially Designated Nationals (SDN) “non era conforme alla legge”.
Anche il gruppo di difesa delle criptovalute Coin Center ha intentato una causa a sua volta nel mese di ottobre. Quasi un anno dopo, un giudice della corte federale del Texas si è schierato dalla parte del Tesoro degli Stati Uniti, stabilendo che Tornado Cash era “un’entità che può essere designata secondo le normative OFAC”.
Gli attori hanno presentato ricorso contro questa decisione, che ha portato alla sentenza più recente del 26 novembre. Secondo il responsabile legale di Coinbase, Paul Grewal: “Questi smart contract devono ora essere rimossi dall’elenco delle sanzioni e ai cittadini statunitensi sarà nuovamente consentito di utilizzare questo protocollo di protezione della privacy”.
Dopo la diffusione della notizia, Tornado Cash (TORN) è aumentato fino all’866%, raggiungendo il massimo degli ultimi due anni a 34,98 dollari e oggi mantiene il rialzo del 400%, anche se è scambiato a $17,59.
La vittoria di Tornado Cash apre le porte a un dibattito importante
La vittoria di Tornado Cash contro l’OFAC apre a un dibattito molto rilevante, ovvero se si può rinunciare alla privacy allo scopo di bloccare attività illecite. Partiamo col dire che Tornado Cash è un coin mixer, ovvero ciò che viene di solito considerato un tool fondamentale per proteggere il proprio anonimato.
Come dice la parola stessa, sono dei “mixer di monete”, che, se da un lato sono importanti per tutelare la propria privacy, di contro possono anche essere usati da chi vuole riciclare il denaro, ed ecco perché passano sotto il radar del governo.
Nello specifico, Tornado Cash è un protocollo presente su Ethereum, lanciato nel 2019 e che, secondo alcune società di analisi on-chain, avrebbe ospitato, nei 7 miliardi di dollari confluiti nella piattaforma, circa il 20% destinato ad attività non lecite.
Se ciò è stato possibile è perché il servizio offerto da Tornado Cash, come quello di ogni mixer, permette ai suoi utenti di rendere invisibile sia l’origine, sia la destinazione delle sue transazioni, garantendo la privacy tramite il mescolamento della somma da inviare con quella di altri utenti.
Se la privacy di ogni utente è sacrosanta, allo stesso tempo tool simili sono facilmente individuati dai criminali informatici, per cui entrano nel mirino delle forze dell’ordine : ecco perché, se i mixer sono utili, allo stesso tempo diventano un’arma a doppio taglio a causa degli hacker e dei malintenzionati presenti sul web.
Pepe Unchained potrebbe fare meglio di TORN: PEPU si prepara al listing tra 15 giorni
Pepe Unchained è un progetto che non conosce alcun blocco, nonostante il crollo della meme coin alla quale si ispira, PEPE. La sia idea di creare una blockchain Layer 2 propria, infatti, ha ricevuto un enorme supporto dalle balene crypto, che hanno fatto arrivare la sue prevendita a oltre $54 milioni al momento, rendendola la migliore del 2024.
Di recente ci sono stati due acquisti di oltre 54 ETH e 19 ETH per un valore di oltre $ 240.000 e $ 60.000 e, in precedenza, ci sono stati acquisti di PEPU per importi superiori a $ 300.000. I principali influencer del settore crypto pensano che PEPU possa fare anche 1.000x con il listing, specialmente dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli States.
In sostanza, Pepe Unchained è una versione migliorata di Pepe Coin, con l’intenzione di sviluppare la prima blockchain Pepe in assoluto, offrendo transazioni economiche e 100 volte più veloci di quelle della Layer 1, Ethereum.
La Pepe Chain, questo il nome della Layer 2, offrirà un accesso a un proprio DEX, un esploratore di blocchi dedicato, analisi avanzate e molto altro ancora. Il team è inoltre riuscito a tenere alto l’interesse nei confronti di PEPU con il programma Pepe Frens with Benefits, che permette agli sviluppatori di chiedere sovvenzioni per sviluppare progetti sulla Pepe Chain.
Inoltre, con il Pepe’s Pump Pad, tutti possono lanciare la propria meme coin con 2 click e senza dover avere alcuna conoscenza di coding. Gli investitori possono inoltre mettere in stake i loro token $PEPU per ottenere un reddito passivo, con un APY attuale del 61%: le ricompense verranno rilasciate per due anni dopo l’avvio del progetto.
Per partecipare alla prevendita di Pepe Unchained prima della sua chiusura, che avverrà tra 15 giorni, basterà collegare il proprio crypto wallet compatibile alla pagina ufficiale del progetto e acquistare $PEPU con ETH, USDT o BNB, o ancora con carta di credito/debito bancaria.
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