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Nuove tecniche di addestramento in arrivo per rivoluzionare lo sviluppo dell’IA

L’intelligenza artificiale (AI) entra in una nuova fase di sviluppo grazie a tecniche di addestramento innovative. Questi approcci, guidati da OpenAI e altre aziende leader, mirano a creare modelli più intelligenti, efficienti e capaci di ragionamenti simili a quelli umani.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Modelli più efficienti e ragionamento umano: come sta procedendo l’addestramento dell’IA 

L’intelligenza artificiale (IA) si trova di fronte a una svolta cruciale, grazie all’introduzione di tecniche di addestramento innovative che promettono di rivoluzionare il settore.

Aziende come OpenAI stanno infatti lavorando per superare i limiti degli attuali metodi, affrontando problemi di scalabilità, costi e consumo di energia. 

Il modello o1 di OpenAI, una delle principali novità, rappresenta un esempio concreto di come l’IA possa evolvere verso un approccio più umano e sostenibile.

Negli ultimi anni, l’espansione dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) ha raggiunto un punto critico. Nonostante i progressi significativi degli anni 2010, i ricercatori hanno riscontrato difficoltà crescenti. 

Ilya Sutskever, co-fondatore di OpenAI e Safe Superintelligence, ha sottolineato che il focus ora si sposta sulla qualità più che sulla quantità. 

“Scalare nella direzione giusta è ciò che conta di più,” ha dichiarato, indicando che la semplice espansione dei modelli non è più sufficiente per ottenere miglioramenti significativi.

In tal senso il modello o1 di OpenAI si distingue per il suo approccio unico. Invece di basarsi esclusivamente su un aumento delle risorse computazionali, utilizza tecniche che imitano il ragionamento umano. 

Suddividendo i compiti in fasi e ricevendo feedback da esperti, o1 riesce a elaborare dati complessi in modo più accurato e strategico. 

Inoltre, l’adozione di un metodo chiamato “calcolo del tempo di test” consente di allocare risorse computazionali in modo più mirato, migliorando le prestazioni senza un aumento esponenziale dei costi.

Un esempio concreto di questa innovazione è stato presentato da Noam Brown, ricercatore di OpenAI, durante la conferenza TED AI. 

Ha infatti dimostrato che un bot, ragionando per soli 20 secondi in una mano di poker, ha ottenuto risultati equivalenti a un modello addestrato per 100.000 volte più a lungo. 

Questo risultato evidenzia il potenziale delle nuove tecniche per rendere l’IA più potente ed efficiente.

Le sfide dell’energia e dei dati

Oltre ai costi elevati, l’addestramento di modelli IA di grandi dimensioni comporta anche un significativo consumo di energia. Le corse di addestramento richiedono enormi quantità di potenza computazionale, con conseguenze tangibili sulle reti elettriche e sull’ambiente. 

Un altro problema cruciale è rappresentato dalla scarsità di dati: i modelli linguistici hanno ormai utilizzato gran parte delle informazioni accessibili online, creando una sfida senza precedenti per il futuro sviluppo.

Per affrontare queste problematiche, i ricercatori stanno esplorando metodi più sostenibili. Il modello o1, ad esempio, utilizza dati specializzati e ottimizza l’elaborazione solo per compiti che richiedono ragionamenti complessi, riducendo il consumo complessivo di risorse.

In altre parole, le nuove tecniche non solo ridefiniscono il modo in cui vengono addestrati i modelli, ma potrebbero anche trasformare il mercato dell’hardware IA. 

Aziende come Nvidia, leader nella produzione di chip per IA, potrebbero dover adattare i propri prodotti per rispondere alle nuove esigenze.

Nvidia, che a ottobre è diventata l’azienda più preziosa al mondo grazie alla domanda di chip IA, potrebbe affrontare una crescente concorrenza da parte di nuovi attori che offrono soluzioni alternative e più efficienti.

Concorrenza e innovazione

Altri laboratori, tra cui Google DeepMind, Anthropic e xAI, stanno sviluppando versioni proprie delle tecniche adottate da OpenAI. Questa competizione è destinata a stimolare ulteriori innovazioni, aprendo la strada a modelli di IA sempre più avanzati e diversificati.

La crescente concorrenza potrebbe anche ridurre i costi associati all’IA, rendendo queste tecnologie più accessibili per un numero maggiore di aziende e settori.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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