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Jack Dorsey contro Coinbase: Bitcoin è attivismo

Coinbase non prenderà parte a questioni politiche, men che meno alle elezioni statunitensi. Una filosofia che non piace a Jack Dorsey che in un tweet ha contestato il CEO di Coinbase Brian Armstrong:

“Bitcoin (aka crypto) è attivismo diretto contro un sistema finanziario esclusivo e inverificabile che sta colpendo negativamente gran parte della nostra società. È importante almeno la conoscenza e la connessione con le questioni sociali che i clienti affrontano ogni giorni”. 

Il tweet si conclude con un “Questo lascia le persone indietro” riferito al post del blog di Coinbase in cui Brian Armstrong ha espresso la mission del suo exchange. 

Il post di Coinbase che non è piaciuto a Jack Dorsey

L’articolo a firma Brian Armstrong si intitola: “Coinbase is a mission focused company” (Coinbase è un’azienda focalizzata sulla missione).

In esso il CEO spiega cosa farà Coinbase per prendere parte alle sfide di questi tempi difficili:

“Voglio che Coinbase sia focalizzato al laser sul raggiungimento della sua missione, perché credo che questo sia il modo in cui possiamo avere il maggiore impatto sul mondo. Lo faremo giocando come una squadra di campionato, concentrandoci sulla costruzione ed essendo trasparenti su ciò che è e non è la nostra missione”.

Coinbase e i suoi dipendenti devono essere concentrati nel costruire grandi prodotti, reclutare talenti, promuovere pratiche corrette, creare un ambiente inclusivo. Mentre, scrive Armstrong, si concentrano di meno su:

  • Decisioni politiche, in particolare se non rientrano nella sfera delle criptovalute,
  • Lavoro no- profit, perché “siamo un profit-business”, e aggiunge Armstrong: “non ci dobbiamo vergognare di fare profitti”,
  • Questioni sociali più vaste,
  • Cause politiche. 

A tal proposito, Armstrong dice: 

“Non sosteniamo cause particolari o candidati interni che non siano collegati alla nostra missione, perché è una distrazione dalla nostra missione. Anche se siamo tutti d’accordo sul fatto che qualcosa è un problema, potremmo non essere tutti d’accordo sulla soluzione”.

Per il CEO di Twitter al contrario, le criptovalute nascono per cambiare il sistema finanziario e con esso coinvolgono e travolgono anche le questioni politiche. Per questo uno dei più grandi promotori di servizi di criptovalute al mondo non può restare distaccato.

Come spiega proprio Jack Dorsey in un commento successivo

“Ci sono problemi reali che le persone reali che utilizzano questi servizi ogni giorno sperimentano. Perché non dovremmo riconoscerli e connetterli con la nostra missione? Non chiediamo soluzioni, ma man mano che colleghiamo i problemi le soluzioni diventano più chiare”.

E aggiunge ancora:

“Immagino che anche molti dipendenti siano clienti. Nel post si afferma che il dibattito sulle questioni non sarà consentito. Sembra agghiacciante e contro la rilevanza per il pubblico più vasto”.

Brian Armstrong al momento sembra non aver risposto.

La discussione poi è virata su un altro tema, stavolta meno sociale: quali criptovalute possiede Jack Dorsey? 

A Udi Wertheimer che scriveva provocatoriamente che i massimalisti dovrebbero realizzare che Jack Dorsey abbia anche ETH, Dorsey ha replicato: 

“Non ne avevo. E non ne ho. Solo Bitcoin”

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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