Nel settore crypto la regolamentazione a norma di legge potrebbe giocare un ruolo molto importante per l’adozione di massa.
Questo è quanto è emerso durante un recente panel in cui si è discusso in particolare di tokenizzazione.
Al panel, moderato dalla Bitcoin Association ambassador per il sudest asiatico Ella Qiang hanno partecipato:
- Tom Albright di Bittrex Global,
- Armen Azatyan di TDXP,
- Daniel Skowronski di Fabriik,
- Lennix Lai di OKEx,
- Gabor Nagy di OKCoin.
Sebbene l’argomento del panel fosse la tokenizzazione, il tema più ricorrente in realtà è stato proprio la regolamentazione, in particolare legata al fatto che determina quali token il pubblico sia poi effettivamente in grado di utilizzare, e come.
I token vanno però distinti tra utility token, security token, ed altre tipologie di token, visto che i primi sono facilmente accettati ad esempio da molti exchange, mentre per le altre tipologie le difficoltà sono decisamente superiori.
La regolamentazione crypto importante per i token
Il fatto è che gli exchange centralizzati sono tenuti a listare solo token conformi alle normative, cosa che rende molto più semplice accettare gli utility token rispetto alle altre tipologie. Per questo motivo ad esempio finora sono ancora pochi i token supportati da asset reali listati negli exchange.
Ad esempio Gabor Nagy di OKCoin ha ammesso che loro listano solo gli utility token, o quelli che mostrano una funzione differente dalla semplice raccolta di fondi.
Inoltre il contesto normativo è complicato, e composto da leggi antiquate che spesso si fa fatica a contestualizzare all’interno di uno scenario moderno.
Armen Azatyan di TDXP ad esempio afferma che i token sugli exchange potrebbero avere un grande futuro, ma solo quelli regolamentati e sicuri.
Un discorso differente però si potrebbe fare per i DEX, tanto che Lennix Lai di OKEx sostiene che non vi sia una reale concorrenza tra exchange centralizzati e decentralizzati, con la decentralizzazione che potrebbe persino portare ad una maggiore sicurezza per gli utenti in alcune funzioni.
Tuttavia secondo Azatyan i DEX servono fondamentalmente per scambiare asset che non potrebbero essere listati su piattaforme più conosciute, e spesso in realtà non sono nemmeno decentralizzati. Infatti preferisce chiamarli “exchange on-chain”.
Daniel Skowronski di Fabriik ha aggiunto che la regolamentazione è il problema più grande con i DEX, visto che l’assenza di un operatore centrale con una sede fisica rende molto difficile imporre regolamenti, tanto che semplicemente le autorità potrebbero non avere il potere di imporre regole a queste piattaforme.
Tuttavia rimane il fatto che la tokenizzazione di asset reali può essere effettuata in sicurezza solo all’interno dello stesso quadro normativo a cui sono soggetti gli asset reali stessi, pertanto non potrà essere effettuata senza un quadro che normi anche i token stessi che li rappresenteranno.