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DeFi: i pro e contro della finanza decentralizzata

Quali sono i pro ed i contro della DeFi? 

Sulla DeFi ci sono pareri discordanti. C’è chi la ritiene una rivoluzione, chi un’opportunità, chi addirittura una truffa

Ad esempio, in questi giorni in cui il prezzo di bitcoin sale, mentre i prezzi di molti token DeFi scendono, gli scettici sembrano sempre di più.

Tuttavia, a parte alcune eccezioni, i token DeFi con maggiore capitalizzazione di mercato hanno fatto segnare nei mesi scorsi aumenti di prezzo così significativi che attualmente di fatto stanno solo ritracciando su livelli meno gonfiati.

Sta comunque facendo molto discutere la presa di posizione netta, e pesantemente negativa, del co-fondatore e CEO di Kraken, Jesse Powell. Infatti sul suo profilo Twitter personale ha scritto

“Smettetela di rifilare le tue truffe DeFi, ed aspettatevi che gli exchange vi caccino. Non accetterò il costro tentativo di esternalizzare il costo di un lancio frettoloso e sconsiderato. Investite in audit, assicurazioni e per favore DYOR. Farsi carico delle proprie perdite è l’unico modo per l’illuminazione”. 

In realtà, Powell è famoso per uscite a dir poco colorite ed aggressive. Infatti non è nuovo a questo genere di atteggiamenti. 

Inoltre va anche aggiunto che molti massimalisti di Bitcoin partono un po’ prevenuti nei confronti del loro giudizio su un po’ tutte le altcoin. 

Ciò però non toglie che tra la fine di luglio e l’inizio di settembre si sia verificato un vero e proprio hype sulla DeFi, dovuto soprattutto allo yield farming, a causa del quale sono sorti nuovi progetti come funghi, e tra questi più d’uno si è rivelato essere fallimentare, bacato, o addirittura truffaldino. 

Per certi versi quello che è accaduto nei mesi scorsi potrebbe assomigliare a ciò che accadde nel 2017 con le ICO, ovvero un enorme hype che ha generato qualche buon progetto, ma anche tanti progetti di dubbia natura. 

Pro e contro della DeFi

Uno dei maggiori pro della DeFi è sicuramente la decentralizzazione, ovvero il fatto che molti progetti siano gestiti con smart contract su Ethereum. Ma questo non è un fattore sufficiente affinché risultino realmente decentralizzati, e ciò a volte può addirittura diventare un contro. 

Infatti, molti utenti non si rendono conto che uno smart contract su Ethereum non è sufficiente a garantire decentralizzazione, e ciò consente a sviluppatori malintenzionati di far apparentemente passare come decentralizzati progetti che non lo sono affatto. 

Un altro contro, per l’appunto, è che ci sono diversi progetti DeFi che, come evidenzia anche Powell, sbarcano sui mercati senza un audit serio, potendo quindi nascondere bachi, punti oscuri o addirittura veri e propri tentativi di truffa senza che la maggioranza degli utenti se ne possa rendere conto. 

Per certi versi i DEX che consentono a chiunque liberamente di listare un token dovrebbero essere un pro, ma può anche risultare un’arma a doppio taglio, soprattutto per coloro che investono su asset che conoscono a malapena. 

Anche l’anonimato con cui si possono utilizzare gli smart contract DeFi ed i DEX è allo stesso tempo un pro, ma può diventare un contro. 

Il vantaggio è di consentire la partecipazione aperta, pubblica ed immediata a tutti, mentre lo svantaggio è che, a volte, dietro alcuni profili anonimi si nascondano dei veri e propri criminali. 

Persino le consistenti opportunità di guadagno possono essere sia dei pro che dei contro.

Infatti, sono un vantaggio se si riesce a sfruttarle in tempo, e se riescono effettivamente a produrre guadagni, ma possono anche essere un enorme svantaggio se si investe quando ormai è troppo tardi, o se si sceglie di investire in progetti destinati al fallimento. 

Sicuramente alcuni progetti DeFi, come Uniswap, hanno dimostrato di essere decisamente solidi in questo periodo, ma a dire il vero sono più quelli che hanno dimostrato di non esserlo. 

Tuttavia l’innovazione pionieristica è sempre fatta in questo modo. Mette a disposizione grandi opportunità, ma solo a fronte di grandi rischi.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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