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Bitcoin Cash: il prezzo rimane stabile dopo il fork

Il fine settimana poco movimentato ha visto i riflettori puntati sull’hard fork che ha impattato sulla catena di Bitcoin Cash (BCH) ma non sul prezzo.

Hard fork per Bitcoin Cash, ma il prezzo non cambia

Ieri, 15 novembre 2020, pochi minuti dopo le ore 12:00 UTC è stato raggiunto il blocco 661.641 realizzando di fatto la divisione tra le due fazioni di Bitcoin Cash Node (BCHN) 22.1.0, che seguirà la catena più lunga, e Bitcoin ABC 0.22.4 producendo l’ennesimo airdrop ed iniziando a minare una nuova catena che seguirà la regola di imporre una trattenuta dell’8% sui profitti del mining. 

Era una proposta lanciata le scorse settimane, ma non condivisa dalla community di BCH e dallo sviluppatore Amaury Sechet che ha portato alla separazione dei gruppi. 

L’hard fork non ha creato particolari tensioni del prezzo di BCH, il protocollo principale che continuerà ad essere considerato il proseguimento del progetto originale, oscillando all’interno del canale laterale tra i 240 e 280 USD, già iniziato nei giorni scorsi.

Bitcoin domina il mercato

Dopo aver scaldato i motori ad ottobre, nel mese di novembre Bitcoin continua a mostrare i muscoli terminando la settimana con la terza migliore chiusura di sempre. 

Guadagnando un altro 5% dalle quotazioni di lunedì scorso, la performance di Bitcoin è la seconda migliore tra le prime 20 capitalizzate

LTC 20201116

Tra le big fa meglio solo Litecoin (LTC) con un guadagno che supera il 10% e con prezzi che rivedono i 70 dollari, i massimi di febbraio. L’interesse per Litecoin fa lievitare anche i volumi che salgono ai livelli più alti da agosto, per scambi in controvalore nelle ultime 72 ore dietro solamente a Bitcoin ed Ethereum.

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Fonte: COIN360.com

Oggi è Waves a conquistare il primo gradino del podio con un rialzo oltre il 17%, seguita a breve distanza da ThorChain (RUNE) +16% e SushiSwap (SUSHI) che sfiora il 10% recuperando oltre il 110% dai livelli di lunedì scorso, provando ad uscire dalle paludi che la scorsa settimana hanno visto i prezzi scendere sotto 0,5 cent di dollaro.

Volumi e capitalizzazione

Provano a risollevarsi gli scambi totali dopo essere scesi ai livelli più bassi da inizio mese. Nella giornata di ieri con meno di $1 miliardo passati di mano sui principali exchanges, i volumi di Ethereum hanno registrato la giornata meno scambiata dal 1° novembre. 

Continua ad aumentare la capitalizzazione totale oltre i 465 miliardi di dollari, livello più alto degli ultimi 33 mesi. Bitcoin mantiene oltre il 65% della quota di mercato, con Ethereum che arretra ad un passo dall’11%, mentre Ripple (XRP) recupera qualche frazione decimale provando ad allontanarsi dai minimi del 2,5% della scorsa settimana, il livello più basso da dicembre 2017.

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Arretra di circa 250 milioni di dollari il totale del collaterale immobilizzato nella DeFi che nel fine settimana ha registrato il livello più alto di sempre ad un passo dai $14 miliardi

Il DEX Uniswap mantiene la leadership nonostante il ritorno sotto i $3 miliardi del valore bloccato dai trader sull’exchange decentralizzato. Seguono Maker e WBTC che sale oltre i $2,03 miliardi per la prima volta, sostenuto dal nuovo record di 124 mila Bitcoin tokenizzati su questo protocollo. 

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Grafico Bitcoin by Tradingview

 Prezzo Bitcoin (BTC)

La settimana inizia con il prezzo vicino ai massimi registrati la scorsa settimana, ad un passo dai 16.500 dollari. L’avvicinamento arriva con bassi volumi, indice che si tratta più di un galleggiamento dei prezzi per mancanza di vendite. 

In questa condizione è necessario rompere al più presto i recenti massimi per capire se il breakout attirerà nuovi acquisti utili a sostenere l’arrampicata verso i 17.000 USD, oppure gli acquisti reali sono terminati ed è necessario un ritracciamento dei prezzi per formare un valido supporto da dove risalire con più vigore. 

Da questi livelli c’è ampio spazio di manovra, fino a 13.500 USD, senza rovinare quanto sinora costruito.

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Grafico Ethereum by Tradingview

Ethereum (ETH)

Fallisce l’attacco sferrato venerdì dei 480 USD, dove sono prevalse nuovamente le vendite come avvenuto ad inizio settembre, anche se con meno cattiveria di allora. Il ritorno in area 440 USD aumenta la validità di questo supporto già testato lo scorso fine settimana. 

Ora diventa necessario capire se il rimbalzo di queste ore che ha riportato i prezzi sopra 455 USD, si concretizzerà oltre i 475-480 USD nei prossimi giorni. Se ciò accadesse, si segnerebbero nuovi record annuali riprendendo l’area psicologica dei 500 USD. 

Al contrario, sarebbe giunta alla prima fermata la corsa al rialzo che ha caratterizzato la scorsa settimana, facendo recuperare il terreno perso nei confronti del Bitcoin. In questo caso è importante monitorare la tenuta dei supporti di breve: il primo a 420 USD, oppure i 380 USD nel caso di maggiore debolezza.   

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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