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Uncommon Creative: lo smart working sulla blockchain di Algorand

Uncommon Creative è un nuovo progetto italiano basato sulla blockchain di Algorand per il lavoro in smart working.

Il problema dei freelancer e non solo

Con l’avvento della pandemia, si è accelerato quel processo di digitalizzazione che, specialmente in Italia, era ancora confinato a poche persone e a determinate categorie di lavori che sono facilmente eseguibili da casa, pensiamo ai vari freelance che lavorano in diversi settori come media, marketing e così via.

Uno dei problemi che ci troviamo ad affrontare, sia lato freelancer che lato azienda/committente, è la ricerca di persone affidabili e capaci, visto che in tutti i settori ci sono persone brave e meno brave ed in base a quello anche la retribuzione è diversa, visto che i senior tendono a percepire di più, per esempio, rispetto ai junior.

Dall’altro lato è anche vero che un freelance non dovrebbe prendere il primo lavoro che trova, visto che ci potrebbe essere dall’altra parte un’azienda o committente che potrebbe per esempio non pagare il lavoro svolto.

La soluzione su Algorand: Uncommon Creative

Ed è qui che troviamo Uncommon Creative, una piattaforma italiana, dato che i fondatori non sono altro che Davide Carboni e Francesco Piras, che sfrutta la blockchain di Algorand per gestire gli smart contract.

La piattaforma mette in contatto le controparti e stabilisce le condizioni della prestazione di lavoro, tramite smart contract, bloccando i fondi con un escrow finché il lavoro non sarà completato.

In caso di problematiche verrà coinvolta una figura terza, ovvero un esperto che risolverà la controversia sbloccando o restituendo i fondi.

Interessante notare come questo progetto abbia ricevuto dei fondi dalla stessa Algorand, tramite l’Algorand Foundation Grant, a sostegno di una piattaforma innovativa come questa e soprattutto decentralizzata e basata su blockchain.

Ricordiamo infine che anche un altro progetto, sempre italiano, ha deciso di sfruttare la blockchain di Algorand: stiamo parlando di PlanetWatch che salva i dati relativi all’inquinamento atmosferico.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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