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Dogecoin, hype finito: l’analisi di Santiment

L’hype di Dogecoin potrebbe essere finito. È questa l’ipotesi che fa Santiment alla luce di dati basati su:

  • Analisi delle discussioni social;
  • Prezzi;
  • Volumi.

In premessa è doveroso ricordare che Dogecoin in questo ultimo mese ha fatto un vero e proprio volo, sull’onda del pump attribuito a WallstreetBets e dei tweet di Elon Musk

Il 28 gennaio Dogecoin valeva 0,007 dollari. Il giorno dopo, il 29 gennaio, valeva ben 0,07 dollari. E se uno zero in meno può sembrare non faccia la differenza, è bene tenere presente che si è trattato di un incremento di prezzo di 10 volte. Tra alti e bassi attualmente Dogecoin è quotato a 0,05 dollari. 

In concomitanza con i giorni di fine gennaio, anche i volumi erano letteralmente esplosi, segnando scambi per un controvalore di 35 miliardi di dollari (dati Coinmarketcap).

Ad ogni modo, Santiment rileva che ieri, dopo l’ultimo tweet di Elon Musk sulle balene, si sono impennati i volumi social di Dogecoin. Si tratta però di picchi ben lontani da quelli del 29 e 30 gennaio. Nota Santiment infatti che il social volume il 30 gennaio, in corrispondenza con il massimo del prezzo, era minore rispetto a quello del giorno prima. Al contrario, il picco del prezzo si è raggiunto nelle settimane successive, con i volumi social ormai in netto decremento.

Santiment nota che anche i volumi di scambi hanno seguito l’andamento dei volumi social.

Per questo scrive: 

Basandoci sulla precedente analisi (la performance passata non indica quella futura) questo è un setup abbastanza tipico per un top almeno nel medio termine: il massimo interesse della massa è avvenuto sul precedente picco di prezzo che non era il top, mentre l’ultimo top che è avvenuto una settimana fa circa è avvenuto sia sui social che sui volumi di trading”.

La conclusione è che: 

“Queste configurazioni non sono così frequenti. Quello di DOGE è molto chiaro. Dogecoin potrebbe essere in pericolo. A meno che il volume sociale e il volume di trading non superino i picchi del 29 gennaio”. 

Dogecoin, hype e rischi

Dogecoin insomma è diventato oggetto di speculazione. La sua origine in realtà è “spiritosa”, nasce infatti nel 2014 come versione satirica di Bitcoin, tanto che il suo logo è un cane e per la precisione il meme di uno Shiba Inu. Il suo scopo originario è il tipping, cioè un sistema di reward per i creatori di contenuti su Reddit e Twitter. 

Attualmente però la sua popolarità potrebbe essere la sua stessa fine. Infatti, ciò che anche Elon Musk ha sottolineato nel suo tweet, ci sono fin troppi Dogecoin concentrati nelle mani di poche “balene”.  La concentrazione è un problema, anche perché diventa un ottimo sistema per manipolarne il valore e per non renderla decentralizzata.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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