L’evoluzione tecnologica – di cui la blockchain fa parte – non smette di stupirci, continuando a migliorare le nostre abitudini quotidiane; comunicazione, viaggi, acquisti, incontri e molto altro. Cambiamenti costanti e inarrestabili ai quali dobbiamo adattarci per sopravvivere ma che nascondono un processo di sviluppo molto complesso e articolato.
A seguito di un’attenta analisi psicologica e antropologica credo sia necessario evidenziare quale ruolo abbiano queste due discipline scientifiche nell’evoluzione della tecnologia blockchain e soprattutto nel futuro ruolo di un’economia decentralizzata e “criptovalutaria”.
Credo fermamente che materie quali la psicologia comportamentale e lo studio antropologico della società non debbano necessariamente essere comprese come un elemento distaccato dalla tecnologia, anzi attraverso queste materie possiamo comprendere pienamente le esigenze e i tempi di evoluzione.
Alla trasmissione culturale fa rispondenza nel soggetto ricevente un meccanismo che prende il nome di “inculturazione”, cioè il processo psicologico e antropologico attraverso il quale l’individuo, nell’arco dell’intera esistenza e in base ai ruoli diversi che gli è dato assumere nel corso degli anni, assimilando gli insegnamenti diretti e indiretti dell’ambiente circostante, diventa membro della società in cui è immerso.
E’ chiaro che coloro i quali vivono in società soggette a rapide trasformazioni dovranno imparare a modificare i propri modelli di comportamento più in fretta di quanto accade in società più statiche. Nel processo del tramandare è comune che si verifichino delle mutazioni degli elementi culturali e ciò soprattutto nelle società più complesse. La somma di queste modifiche determina una deviazione costante dal modello culturale, pertanto gradualmente si assiste ad uno sradicamento dal modello originario, questo processo viene definito “deriva culturale”.
L’evoluzione della blockchain richiede tempi lunghi
L’assimilazione di nuovi elementi culturali richiede tempi molto lunghi affinché possano generarsi le strutture necessarie all’acculturazione, cioè la fase di integrazione vera e propria. La selezione degli elementi sarà di valore negativo se quel determinato fattore è già presente e non necessita di un miglioramento, in tal caso si parlerà del meccanismo di rifiuto del superfluo.
Altre volte invece gli elementi estranei alla società e alla tradizione culturale come ad esempio le criptovalute possono essere rifiutate benché ritenute utili e necessarie ai fini di un miglioramento globale, o per inerzia o per il timore di inoculare all’interno della società incognite incontrollabili in un patrimonio culturale conosciuto.
Occorre dunque assumere per guida, un pensiero che possa valorizzare l’aspetto etico dell’economia senza trascurare le necessità sociali della comunità globale. Una società la nostra che possiamo definire peer-to-peer, in cui la blockchain diventa colonna portante di quel desiderio di inviolabilità dei contratti e del ripudio della fiducia di un terzo che sempre più spesso sembra essere stato la causa della più grande crisi economica iniziata nel 2007. É fuor di dubbio che una crisi economica caratterizzata dall’assoluta mancanza di analisi dettagliata, tra crescita e debito, non può che essere dipinta come il più grande fallimento della storia dell’economia o probabilmente il più grande inganno della scienza economica.
E’ questa la narrazione di un Sé economico che per troppo tempo ha determinato le sorti di intere nazioni, implementando strutture archetipiche sempre meno funzionali e distanti dalle esigenze umane. Una modellazione economico-sociale incapace di rispondere alle esigenze individuali, che ha dato il via a quel processo di sottomissione economica delle masse, il quale ha permesso di canalizzare negli anni enormi somme di denaro nella mani di pochi.
L’attuale difficoltà a stabilire un equilibrio economico, genera lo scollamento di quei pensieri che dovrebbero plasmare la linea guida verso la libertà e la democrazia dell’economia. Il risultato è l’incorporazione di una primordiale incertezza ed un innegabile senso di disagio e negatività, che trovano terreno fertile nella sconfinata difficoltà di comprendere l’economia.
Studiando integralmente le dinamiche legate all’evoluzione di Bitcoin o delle altcoin e non meno della blockchain attraverso l’interazione diretta con la comunità di Feostrader ritengo che attualmente non si possa parlare di una selezione positiva di un nuovo elemento, che viene sì considerato utile ma non comprensibile e perciò accettabile dalla società ricevente.
E’ necessario semplificare alcuni concetti e renderli più appetibili per le persone, solo in questo modo si darà vita al processo di adattamento tramite il quale si giungerà a considerare la nuova acquisizione come parte integrante del vecchio tessuto sociale.
Si sa Roma non fu costruita in un solo giorno ma passo dopo passo la sua bellezza ed efficienza ha preso vita. Oggi noi tutti siamo costruttori della nuova era economica digitale, libera, democratica e decentralizzata.
Autore
Oscar il fondatore di Feostrader , la prima agenzia digitale italiana. Sono laureato in psicologia, esperto di finanza comportamentale, cyber security, sviluppatore web, trader professionista ed imprenditore digitale. La passione per il mondo degli investimenti, gli asset digitali,la programmazione informatica e la blockchain, mi hanno permesso di diventare un trader capace di operare in tutti i mercati del mondo. Ad oggi la mia formazione finanziaria può vantare attestati riconosciuti in ambito nazionale e internazionale, i quali mi permettono di operare con ottimi profitti su mercati quali Forex, Azioni, CFD, ETF, Opzioni americane, Commodity e molto altro.