Polarity.Exchange è un wallet ed exchange decentralizzato multi-layer con autenticazione a due fattori (2FA).
Questo lo rende sicuro, visto che non solo gli utenti rimangono sempre i pieno ed esclusivo possesso di tutti i loro fondi, ma che i loro account sono protetti con un livello di protezione superiore.
È basato sulle potenzialità della sua blockchain nativa, Turtle Network, che consente ad esempio proprio la protezione dei wallet proprietari degli utenti con l’autenticazione a due fattori on-chain.
Il funzionamento, spiegato dalCEO Tony Nguyen, dal punto di vista strettamente tecnico è complesso, ma per l’utente finale risulta facile da usare.
Il risultato è un exchange decentralizzato con scambi on-chain di elevata sicurezza, in grado di gestire centinaia di transazioni al secondo multi-chain, ovvero con diversi asset che nativamente risiedono su altre blockchain.
Inoltre, ha fee fisse sugli scambi pari a 0,01 USDT, ed una consistente liquidità. Consente anche l’HFT (High Frequency Trading).
Agli utenti offre anche diversi premi, anche perché espone pubblicamente diverse classifiche di rendimento.
Essendo un exchange decentralizzato non richiede KYC, pertanto gli utenti sono anonimi e si riconoscono esclusivamente dall’indirizzo pubblico del loro wallet.
Ad esempio, prendendo in considerazione la classifica degli ultimi 3 mesi, in testa c’è 3Jbf7C9YjxVW1ouL57Rfxwkr35ZCGfLJLSx con un rendimento superiore al 1.600%, seguito da 3JeApw5XEubSbZdqeT9iESGeXdZ1SntSTJG con il 147%, e 3JebRyo1vmcwrKgzy4oDtUYE2ayrSCFZKox con il 100%.
L’exchange offre agli utenti il monitoraggio dei profitti e delle perdite direttamente sulla dashboard del loro wallet.
Una cosa davvero interessante sono le dApp supportate.
Anzi, non solo si trovano una serie di script intelligenti da poter utilizzare liberamente, ma è anche possibile caricare una propria dApp seguendo le istruzioni riportate su GitHub.
Infatti, grazie a Polarity UI è possibile generare dinamicamente l’interfaccia utente per una dApp basata su un’immissione di dati tramite dApp “pspec”.
In questo modo è possibile consentire l’interazione con le DApp ed abbassare la barriera di ingresso per i partecipanti all’ecosistema.
