HomeCriptovaluteCitibank vuole lanciare un servizio di custodia per le criptovalute

Citibank vuole lanciare un servizio di custodia per le criptovalute

Citibank sta valutando di lanciare un servizio di custodia per le criptovalute. 

È quanto ha riferito al Financial Times il responsabile globale del cambio di valute estera di Citi, Itay Tuchman.

Tuchman ha detto che la banca sta assistendo ad una crescita molto rapida dell’interesse nei confronti di bitcoin da parte di grandi clienti, a partire da agosto dello scorso anno, e che la banca sta valutando come “servire al meglio i clienti”. 

Tuttavia ha anche specificato che non hanno fretta di lanciare servizi basati su criptovalute, e che la banca interverrà solo quando sarà sicura di poter realizzare qualcosa di veramente utile per i propri clienti e completamente regolamentato. 

Tuchman infatti ha affermato: 

“Non ho nessuna FOMO perché credo che le criptovalute siano qui per restare e che siamo solo all’inizio di questo mercato”. 

Citi già da tempo sta osservando con attenzione il mercato crypto, ed in particolare bitcoin, molto probabilmente a causa proprio della crescita dell’interesse da parte dei propri clienti. L’obiettivo infatti sembra proprio essere quello di fare affari con i servizi legati alle criptovalute, piuttosto che con investimenti o speculazione diretta sulle monete. 

Citibank è una delle istituzioni finanziarie più antiche degli USA, essendo stata fondata addirittura nel 1812 a New York. Ora è la divisione consumer dei servizi finanziari della multinazionale Citigroup, con 2.649 filiali in 19 paesi. 

Perché Citibank potrebbe offrire servizi di custodia crypto

Il fatto è che i clienti più facoltosi della banca difficilmente accettano di operare direttamente sui mercati crypto. Infatti questo comporterebbe due problemi non certo di poco conto, ovvero prendersi la responsabilità totale della custodia diretta di ingenti somme in criptovaluta, ed operare non sempre pienamente all’interno dei confini normativi vigenti. 

Inoltre qualora operassero direttamente, le commissioni sugli scambi verrebbero incassate dagli exchange, e non dalla banca. 

Pertanto se da un lato la banca potrebbe essere interessata a fornire servizi legati alle criptovalute per incassare le commissioni che altrimenti andrebbero agli exchange, dall’altro i clienti più facoltosi potrebbero apprezzare un servizio di custodia esterno, fornito magari da quella stessa banca che già ora custodisce i loro patrimoni in valuta fiat. 

Nel momento in cui l’interesse di questa tipologia di clienti per le criptovalute cresce, è difficile immaginare che la banca possa continuare ad ignorarlo. Infatti anche un’istituzione così antica, per gli USA, inevitabilmente sta iniziando ad interessarsi a questo mercato, e verosimilmente non passerà molto tempo prima che inizi ad offrire servizi crypto, come stanno già facendo altre istituzioni simili

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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