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Bitcoin: il crac del mining in Cina pesa sul prezzo

Il vero e proprio crac del mining in Cina sta avendo ripercussioni serie sul prezzo di bitcoin. 

Anzi, la Cina sta sferrando un vero e proprio attacco contro le criptovalute decentralizzate come Bitcoin, probabilmente a causa del fatto che mal si sposano con un regime autoritario che non tollera troppe libertà per i propri cittadini. 

Infatti le criptovalute decentralizzate non sono di fatto controllabili dallo Stato, e consentono a chi le usa sostanzialmente una totale libertà finanziaria che molto difficilmente può essere tollerata dagli Stati più autoritari. 

In particolare il crac del mining in Cina è dovuto alla decisione di chiudere forzatamente le mining farm. 

A dire il vero sono anni che lo Stato cinese mal tollera il mining di bitcoin nel paese, ma è solo molto di recente che ha lanciato una vera e propria guerra che sta portando i suoi frutti. 

Le conseguenze delle politiche della Cina sul mining di Bitcoin

Infatti stando ai dati stimati e pubblicati da CoinWarz, l’hashrate di Bitcoin è passato in poche settimane dal massimo storico di 191 EH/s del 2 giugno all’attuale 99 EH/s, ovvero quasi dimezzandosi rispetto al picco di inizio mese. 

A dire il vero già il 9 maggio erano stati raggiunti i 191 EH/s, dopo un veloce recupero dal crollo del 17 aprile, sempre causato dalla Cina. Ma allora la discesa si era fermata a 117 EH/s, sebbene fu sufficiente una settimana per recuperare i livelli precedenti. 

Questa volta è diverso, non soltanto perché l’hashrate è sceso fino a livelli che non si vedevano da ottobre 2020, ma anche perchè ormai sono tre giorni che rimangono così bassi. 

Infatti il block time è salito a 13 minuti, rispetto ai 10 minuti di media, mentre la profittabilità non sta salendo significativamente a causa del calo del prezzo di BTC. In questo momento la profittabilità è scesa ai livelli di inizio febbraio, ma è ancora nettamente superiore ad esempio rispetto a quella di un anno fa. 

Queste difficoltà hanno gettato un po’ di pessimismo sui mercati, tanto che il prezzo di bitcoin è di nuovo sceso fino a sfiorare i 31.000$, ovvero un livello solo di poco superiore al picco minimo del 19 maggio. 

Tuttavia il prezzo di BTC sta rimanendo costantemente sopra quota 30.000$ fin dal 3 gennaio, visto che da allora non è mai sceso sotto questa soglia. 

Inoltre diversi miner cinesi hanno dichiarato che si stanno organizzando per trasferirsi altrove, quindi è possibile che nel corso delle prossime settimane, o forse dei prossimi mesi, l’hashrate di Bitcoin torni a livelli elevati, in particolare qualora il prezzo dovesse riprendersi facendo incrementare la profittabilità.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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