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Le banche moriranno: il futuro è senza filiali fisiche

In un recente report pubblicato da Temenos emerge che il futuro delle banche è quello di non avere più filiali. 

Infatti, il 65% dei dirigenti bancari intervistati ritiene che le filiali bancarie saranno “morte” entro cinque anni. Quattro anni fa questa percentuale era al 35%.

La ricerca evidenzia come la chiusura delle filiali a causa dell’emergenza COVID-19, le nuove tecnologie e l’aumento della concorrenza da parte delle attività fintech e dei giganti della tecnologia abbiano accelerato la trasformazione digitale del settore, ed innescato un cambiamento nelle priorità delle banche e nei loro modelli di business.

Temenos è una società che si occupa dello sviluppo di software bancari, ed il suo sondaggio, eseguito da Economist Intelligence Unit (EIU), è stato effettuato su 305 dirigenti bancari globali senior. 

Il futuro delle banche

Il sondaggio ha anche rivelato che l’80% ritiene che le banche cercheranno di differenziarsi in base all’esperienza del cliente, piuttosto che ai prodotti offerti, mentre il 47% prevede che le proprie attività si evolveranno in veri e propri ecosistemi, già nei prossimi due anni, anche collaborando con terze parti bancarie e non bancarie. 

Oltretutto i due terzi delle banche vedono le nuove tecnologie come il principale motore di cambiamento per i prossimi quattro anni, rispetto al 42% di tre anni fa.

In particolare le nuove tecnologie maggiormente prese in considerazione sono il cloud, l’intelligenza artificiale e le API, ovvero quelle che potrebbero avere il maggiore impatto sul settore nei prossimi anni. Inoltre il report rivela anche che le banche stanno concentrando i loro investimenti tecnologici su sicurezza informatica, intelligenza artificiale e cloud computing, e stanno accelerando i progetti di trasformazione digitale.

Addirittura l’81% degli intervistati ritiene che la differenza tra il successo delle diverse banche in competizione tra di loro proverrà dal valore prodotto proprio grazie all’intelligenza artificiale.  

Per fare tutto ciò molte banche si stanno già concentrando su partnership strategiche ed investimenti in tecnologia per diventare sempre di più “fornitori di esperienze bancarie a misura di consumatore”. 

Tra le opportunità di business più promettenti legate all’inclusione sono emerse in particolare la microfinanza per gli imprenditori (34%) ed i conti per gli unbanked (33%). 

 Il Global Head of Digital Banking di Standard Chartered, Aalishaan Zaidi, ha commentato: 

“Il grande cambiamento per noi è stata la nostra convinzione che avremmo potuto cambiare velocemente se lo avessimo davvero voluto. Prima della pandemia non avremmo mai fatto le partnership che stiamo facendo ora”.

Il Chief Strategy Officer di Temenos, Kanika Hope, ha aggiunto: 

“L’open banking e l’aumento della concorrenza delle grandi tecnologie e dei nuovi operatori stanno inducendo le banche a ripensare i loro modelli di business. Molti ora aspirano a sviluppare ecosistemi digitali che offrano ai propri clienti esperienze più umane e differenziate, utilizzando la potenza del cloud, del SaaS e dell’intelligenza artificiale. Questo rapporto mostra che i banchieri ora capiscono che la tecnologia sarà un fattore abilitante per questi nuovi modelli di business ed è fondamentale per la loro differenziazione competitiva. Temenos continua ad estendere la sua leadership nell’AI e nel cloud, servendo più di 3.000 banche in tutto il mondo, inclusi incumbent e più di 70 challenger. Di recente abbiamo introdotto sul mercato The Temenos Banking Cloud per aiutare le banche a trasformare digitalmente e ad assumere il controllo dei loro modelli di business e dei cicli di innovazione”.

 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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