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Nigeria: incremento dell’adozione di bitcoin e criptovalute

In Nigeria sembra proprio esserci in atto un netto incremento dell’adozione di bitcoin e delle criptovalute. 

Innanzitutto il paese è salito al secondo posto assoluto al mondo per volumi di BTC scambiati.

In particolare, stando ai dati di Chainalysis, il volume dei bitcoin ricevuti dai nigeriani a maggio è stato complessivamente di 2,4 miliardi di dollari, contro i meno di 0,7 di dicembre 2020. In altre parole si è verificata in cinque mesi una crescita superiore al 200%.

Questo incremento è rilevato anche dall’analisi degli scambi combinati sulle piattaforme P2P LocalBitcoins e Paxful.

Infatti nell’ultimo trimestre risulta un volume complessivo di scambi di bitcoin nel paese di circa 111 milioni di dollari, contro i 106 milioni del trimestre precedente. Estendendo il confronto agli ultimi sei mesi, il volume scambiato è risultato essere pari a 217 milioni di dollari, contro i 170 milioni del semestre precedente. In altri termini l’incremento del volume degli scambi su queste due piattaforme P2P nell’ultimo semestre è stato di quasi il 30%.

Da notare che il secondo paese africano per volumi di scambi su queste piattaforme risulta essere il Kenya, con volumi però inferiori di due volte e mezza. Va tuttavia ricordato che la Nigeria ha 210 milioni di abitanti, mentre il Kenya circa 55 milioni.

Grazie a questi numeri l’Africa è ormai diventata l’area del mondo con il maggior volume di scambi di bitcoin su piattaforme P2P, davanti al Nord America ed all’Asia. Solo combinando i volumi del Nord America con quelli del Sud America si rivelerebbero volumi maggiori.

Inoltre già a giugno era stato rilevato un significativo incremento delle rimesse in BTC.

Perché la Nigeria può guidare l’adozione di Bitcoin

Il fatto è che la Nigeria sta attraversano un momento molto particolare, anche e soprattutto dal punto di vista economico e finanziario, con la valuta locale, la Naira nigeriana (NGN) che negli ultimi cinque anni si è svalutata del 23% nei confronti del dollaro americano.

Il governo locale pare non essere in grado nè di risolvere i problemi economico-finanziari, né di arrestare la svalutazione della moneta locale, né di fermare l’adozione di bitcoin e criptovalute. A dire il vero ha provato mesi fa a mettere un freno, ma non ci è riuscito.

Molti dei recenti problemi derivano, ovviamente, dalle conseguenze della pandemia in corso, ed hanno provocato malcontento e proteste sfociate in veri e propri scontri di piazza con le autorità che hanno provocato decine di morti e feriti.

Insomma, la repressione del governo è dura, anche in ambito economico, tanto che diversi nigeriani scelgono le criptovalute anche per mettersi al riparo da eventuali interventi governativi sui loro patrimoni.

Un recente articolo del Guardian svela una situazione critica e complessa, all’interno della quale bitcoin e le criptovalute stanno iniziando a giocare un ruolo significativo. Infatti i sempre più insistenti controlli sui capitali in uscita verso l’estero stanno spingendo sempre più nigeriani ad utilizzare monete decentralizzate su cui tali limitazioni non possono avere effetto, e ciò sta spingendo l’adozione di massa di bitcoin e di alcune altcoin.

È probabilmente ancora molto presto per poter immaginare come andrà a finire questa storia, ma quello che è certo è che al giorno d’oggi esiste un’alternativa alle monete controllate dagli Stati, e che questa alternativa può essere utile laddove gli Stati limitino la libertà di circolazione del denaro dei loro cittadini.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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