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ETF su Bitcoin, le richieste nel limbo della SEC

Ogni anno sembra quello giusto, ma la realtà è che la SEC statunitense non ha ancora approvato gli ETF su Bitcoin, nonostante le aperture su uno strumento basato sui futures.

La SEC approverà gli ETF basati sui futures su Bitcoin?

Le parole del chairman Gary Gensler però hanno aperto una breccia, e le stesse aziende che avevano presentato richieste per un ETF su Bitcoin, ora si stanno dirottando su un ETF basato sui futures su Bitcoin. Si tratta di un prodotto derivato basato a sua volta su un altro prodotto derivato. Un mix che può essere pericolosissimo, ma tuttavia più controllato. La SEC è evidentemente convinta che questo strumento possa essere più idoneo per la tutela degli investitori, un concetto che dovrebbe essere prioritario per la Securities and Exchange Commission.

È per questo che Galaxy Digital ha presentato la richiesta di approvazione per un ETF su Bitcoin basato su futures. Lo stesso ha fatto VanEck, che già altre volte si è vista respingere la domanda d approvazione di ETF su Bitcoin in versione per così dire “classica”.

Ma è questo che vogliono gli investitori? Secondo le dichiarazioni di Neena Mishra, direttore della sezione ricerca ETF da Zacks Investment Research, gli investitori vorrebbero comunque un ETF su Bitcoin tradizionale. Ha spiegato al Financial Times:

“Mentre l’educazione degli investitori è importante, penso che gli investitori capiscano la differenza tra un ETF futures bitcoin e uno che traccia effettivamente il bitcoin. Molti investitori crypto che cercano davvero un ETF bitcoin aspetteranno quest’ultimo”. 

Le domande in giacenza presso la SEC

Intanto la SEC prende tempo e numerose domande presentate restano nel limbo. L’ultima in ordine di tempo è quella di Valkirie Investment che ha presentato domanda per un ETF basato sui futures su Bitcoin, proprio nei giorni scorsi. Il prodotto non esporrà gli investitori direttamente su BTC ma su futures.

WisdomTree a marzo ha presentato una richiesta per un ETF su Bitcoin in versione classica, da quotare sulla borsa BZX di Cboe. Ma non ha ottenuto risposta dalle autorità.

La stessa CBOE ha chiesto alla SEC l’approvazione di un ETF su Bitcoin targato Fidelity.

Spiccano anche le duplici richieste di Galaxy Digital, per un ETF classico e uno basato sui futures su Bitcoin.

Ci sta provando anche Ark Invest di Cathie Wood a farsi approvare un suo ETF su Bitcoin.

Infine, è a lavoro su un possibile lancio di ETF Grayscale, che potrebbe trasformare il suo Grayscale Bitcoin Trust in ETF su Bitcoin.

Cosa accade nel resto del mondo

Il punto è che gli investitori istituzionali cercano strumenti classici di investimento e sono meno propensi all’acquisto diretto di BTC. Le grosse aziende di investimenti lo hanno capito, e per questo stanno studiando prodotti a loro dedicati, tra cui, appunto, gli ETF.

Ma gli Stati Uniti rischiano di rimanere indietro. Troppo presi dai timori che accompagnano l’approvazione degli exchange-traded fund, stanno trascurando il fatto che in altre parti del mondo gli ETF su Bitcoin sono una realtà. E anche una realtà di successo. È il caso del Canada, ma anche del Brasile. Anche in Europa stanno arrivando gli ETF.

Gli Stati Uniti, che vogliono essere all’avanguardia, in questo caso vogliono volontariamente inseguire.

Il timore di molti è che anche il 2021 non sarà l’anno giusto. Del resto questo è un anno di estremo successo ma di estrema volatilità per Bitcoin: a gennaio valeva 30.000 dollari, ad aprile 65.000, a giugno e luglio è tornato sui 30.000, ed ora è di nuovo a 50.000 dollari.

La volatilità alla SEC non piace, neanche se è accompagnata da record storici.

Ma del resto, è questa la natura di Bitcoin.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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