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Cardano, gli sviluppi del progetto Shelley

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Cardano è nota per una serie di motivi. Intanto è la prima blockchain nata da un gruppo di scienziati e perché procede nel suo progetto tramite revisioni “accademiche” periodiche (e ferree), con l’abitudine di fornire feedback molto precisi sullo stato avanzamento lavori.

Proprio questa particolare modalità di lavoro ha permesso al team di rimanere sempre molto focalizzato e di generare ora il Progetto Shelley.

Il Progetto Shelly, che succede a quello Byron, intende concentrarsi su quelli che si possono considerare gli elementi essenziali di una blockchain, soprattutto se collegata a un token a sua volta legato ai pagamenti.

Nelle parole dei suoi sviluppatori, postate sul sito ufficiale, col progetto Shelly verranno implementati una serie di aggiornamenti che riguarderanno:

  • la creazione di wallet cartacei e di wallet in cold storage, collegati ad hardware appositi. Quindi avremo l’introduzione di multisig wallet, in grado di permettere una gestione condivisa dei token;
  • la definizione di un sistema di votazione interno, che verrà solo parzialmente decentralizzato. Insomma a decidere sulle proposte, temporaneamente, spetterà ancora al core team;
  • la decentralizzazione verrà effettuata tramite un miglioramento della struttura di networking. Con in progetto Shelley Cardano proverà infatti ad essere una struttura realmente decentralizzata;

Ricordiamo che Cardano è studiato per funzionare con un mining PoS (Proof of Stake) basato quindi sul possesso di token. Attualmente all’interno di Cardano ci sono tre Stakepool, tre supernodi, gestiti senza trarne utili. Il progetto Shelley renderà possibile a tutti di diventare stakepool ed esercitare quindi il mining in modo diretto o con delega a terzi. Naturalmente la nuova infrastruttura dovrà definire le modalità con cui queste deleghe dovranno essere implementate.

Il sistema di incentivazione, e quindi di remunerazione, verrà concesso alle stakepool. Ma il team di Cardano non vuole trovarsi in una situazione come quella di Bitcoin in cui pochi grandi pool controllano praticamente tutto il mining (vedi Bitmain). Quindi vorrebbe giungere a una definizione meno centralizzata. Per prevedere l’effetto delle incentivazioni sull’ambiente di Cardano sono state già svolte diverse simulazioni, utilizzando la teoria dei giochi per comprendere i risultati delle varie scelte.

Shelley verrà dunque implementato passo passo, man mano che le singole applicazione verranno realizzate.

Le modifiche del codice base verranno implementate su un Testnet che raccoglierà le reazioni degli utenti. Interessante sarà poi osservare la diffusione delle stakepool e la loro successiva evoluzione.

Per sapere tutto quello che c’è da sapere su Cardano, leggi questa guida.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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