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Gli asset digitali verranno accettati dai governi

Ieri su Forbes è stato pubblicato un lungo post di Hailey Lennon dedicato al rapporto tra governi, istituzioni, normative ed asset digitali. 

Lennon è attualmente consulente legale per alcune società crypto e fintech, ed in passato è stata Regulatory Counsel per aziende crypto come Coinbase, bitFlyer e Silvergate Bank, e Segretario della Virtual Commodity Association. 

Il futuro delle criptovalute come internet

Nel post Lennon si chiede come potrebbe essere il futuro delle monete private negli Stati Uniti ed a livello internazionale, affermando che molti sostengono possa essere simile a quello che ha avuto in passato HTTPS, ed al modo con cui il governo alla fine ha semplicemente accettato il desiderio di privacy e crittografia degli utenti web. 

Va ricordato che HTTP, ovvero il protocollo originale non criptato, fu sviluppato all’interno di un ambito molto vicino alle istituzioni USA, mentre HTTPS è stato sviluppato in ambito commerciale proprio per criptare le comunicazioni online e renderle oscure e non tracciabili. 

Questione di privacy

A tal proposito ipotizza che le aziende dovrebbero continuare ad impegnarsi a discutere di privacy coin con le autorità di regolamentazione, per eliminare le idee sbagliate a riguardo ed evidenziare responsabilmente il valore della privacy in ambito finanziario. Ma non nasconde che sia improbabile che questi problemi possano essere risolti in tempi brevi. 

 

asset digitali governi
La questione della privacy delle criptovalute agita i governi

Ritiene molto importante l’impegno del settore crypto con le autorità di regolamentazione, perché consentirebbe a questa industria di mostrare alle autorità di regolamentazione che le privacy coin non sono così tanto dannose nemmeno per quanto riguarda il riciclaggio o il finanziamento al terrorismo. 

Rivela inoltre che i regolatori spesso sono a corto di personale, e non si concentrano quindi sulle evoluzioni sul lungo periodo, preferendo invece concentrarsi sui problemi che hanno sotto gli occhi in questo momento. 

L’attenzione dei governi sugli asset digitali

Il punto chiave del ragionamento è proprio l’incremento dell’attenzione di governi ed autorità di regolamentazione riguardo le restrizioni relative alla privacy degli utenti crypto, nel tentativo di mantenere un certo controllo sul settore. 

Lennon scrive: 

“Alla luce del ritmo dell’innovazione, specialmente nel settore delle criptovalute, dove la privacy è spesso obbligatoria, è probabile che queste distrazioni li tengano al passo e forse dalla parte sbagliata della storia”. 

Il problema della privacy nel settore crypto pertanto c’è, anche se molti utilizzatori di criptovalute lo negano o fanno finta di non vederlo. Non si tratta di un problema tecnico o tecnologico, ma a tutti gli effetti di un problema politico, che non va assolutamente sottovalutato solo perché non proviene da questioni tecniche, tecnologiche o finanziarie. 

Tuttavia è in effetti possibile che, alla lunga, i governi si trovino davanti al fatto compiuto e non possano fare altro che accettare che gli utenti delle criptovalute vogliono un elevato livello di privacy. Qualora questi utenti dovessero essere una porzione rilevante della popolazione, i governi democratici potrebbero facilmente trovarsi nell’impossibilità di agire senza perdere consensi, e potrebbero quindi semplicemente limitarsi a prendere atto della situazione. 

In un tale scenario la collaborazione del settore crypto con le autorità di regolamentazione diventa fondamentale per arrivare il prima possibile ad una sorta di compromesso, o di equilibrio, grazie al quale l’attuale incertezza normativa possa cessare di ostacolarne lo sviluppo e la diffusione.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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