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Per senatrice Elizabeth Warren la DeFi è pericolosa

La senatrice Elizabeth Warren ha attaccato ancora una volta il mondo delle criptovalute, nello specifico la DeFi

Lo ha fatto durante un’audizione al Senato USA.

L’ostilità verso le criptovalute

Che la senatrice democratica Elizabeth Warren sia uno dei politici americani più critici verso il mondo delle criptovalute è cosa ormai risaputa. Da tempo la senatrice non perde occasione per raccomandare a tutti gli organi competenti l’urgenza di regolamentare severamente un mercato che sarebbe senza nessuna regola e quindi potenzialmente pericoloso per gli investitori.

Nel giugno scorso aveva lanciato un accorato appello al segretario del tesoro Janet Yellen, affinché usasse il suo potere come leader del Consiglio di vigilanza sulla stabilità finanziaria per “assicurare la sicurezza e la stabilità dei consumatori e del nostro sistema finanziario”, contro i rischi della deregulation dei mercati cripto.

Aveva scritto in una lettera indirizzata alla Yellen.

“L’FSOC (Financial Stability Oversight Council) deve agire rapidamente per utilizzare la sua autorità statutaria per affrontare i rischi delle criptovalute e regolamentare il mercato per garantire la sicurezza e la stabilità dei consumatori e del nostro sistema finanziario”

Elizabeth Warren DeFi
Per la senatrice Warren DeFi e stablecoin sono pericolose

Senatrice Elizabeth Warren: la DeFi è pericolosa

Martedì scorso durante una audizione presso la Commissione banche del senato, la Warren ha duramente attaccato il mondo della DeFi, che sta avendo una crescita esponenziale, e che lei ha definito come la parte più pericolosa del mondo delle criptovalute.

Ha affermato preoccupata la senatrice:

“La Defi è la parte più pericolosa del mondo delle criptovalute… è dove i truffatori, lestofanti ed imbonitori si mescolano tra gli investitori part-time e i trader di criptovalute per la prima volta”. 

E come soluzione la senatrice propone la pronta repressione delle stablecoin, definite come la “linfa vitale” di tutta la finanza decentralizzata e della DeFi “prima che sia troppo tardi”.

A supporto della sua tesi e dei rischi legati all’investimento in stablecoin,  ha sottolineato, parlando di Tether, la più diffusa di questa valute digitali, come: 

“Solo il 10% circa degli asset che supportano la sua stablecoin sono veri dollari in banca. Il 90% è qualcos’altro, non veri dollari”. 

Inoltre, ha sottolineato che il rapporto: 

“Non è effettivamente verificato da un rendiconto finanziario completo sottoposto a revisione o verificato da alcun regolatore governativo”.

Regolamentazione e Crypto

La regolamentazione delle criptovalute è questione dibattuta da tempo da parte degli Usa. Sia il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell che il segretario del tesoro Janet Yellen, da tempo chiedono maggiore regolamentazione sul mercato crypto e mantengono una posizione molto cauta sugli asset digitali.

Alcuni stati hanno già avanzato dei progetti di regolamentazione delle criptovalute all’interno dei propri confini, come il Texas o la Florida per esempio. 

Mentre da parte del governo centrale per ora si è deciso di regolare la parte fiscale relativa ai capital gains registrati con la compravendita di criptovalute. 

Malgrado molti esperti del settore abbiano fatto proposte  di regolamentazione crypto, un serio progetto stenta ancora a decollare.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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