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Turchia, gli uffici dove comprare Bitcoin con carta di credito

In Turchia è possibile comprare Bitcoin e criptovalute in contanti, o meglio con carta di credito, grazie al servizio offerto da Nakitcoins.

Gli uffici di Nakitcoins

Nakitcoins ha aperto dei veri e propri uffici dove gli utenti possono recarsi per aprire i loro wallet crypto, effettuare depositi e prelievi in dollari o euro, il tutto in un minuto di tempo. 

Questi uffici al momento sono collocati ad Ankara e Istanbul, cioè la capitale e la maggiore città turca. 

Negli uffici è possibile:

  • comprare criptovalute con denaro fiat;
  • vendere criptovalute in cambio di denaro; 
  • fare trasferimenti di denaro;
  • convertire Bitcoin.

Fare tutto questo è molto semplice. Per comprare criptovalute basta recarsi in uno degli uffici di Nakitcoins con una carta Visa o Mastercard, con cui effettuare acquisti di criptovalute in euro o in dollari. Si possono comprare Bitcoin, Ethereum, Monero, ZCash e Ripple. 

Basta avere un indirizzo mail, aprire un conto presso Nakitcoins ed effettuare l’operazione a cui si applica un 1% di costo di commissione. Processo simile per vendere criptovalute in cambio di denaro, basta recarsi in agenzia e comunicare al personale di voler vendere le proprie criptovalute in cambio di denaro. 

Un altro servizio offerto da Nakitcoins è quello che permette di convertire le criptovalute in dollari. Questo, spiegano dall’agenzia, serve a proteggere i propri fondi dalla volatilità di BTC. 

lira turca
La lira turca ha perso il 40% del suo valore nei confronti del dollaro USA

Bitcoin e criptovalute in Turchia

I servizi offerti da Nakitcoins si collocano in un contesto, quello turco dove le criptovalute sono viste come una scappatoia alla continua svalutazione della moneta locale, la lira turca. 

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, i turchi sarebbero decisamente innamorati delle criptovalute ed in particolare di Tether, che scambiano proprio con la lira turca. 

La crisi della moneta locale, che negli ultimi mesi ha perso il 40% rispetto al dollaro USA, ha portato i turchi a rifugiarsi nelle criptovalute e in diverse città sono nati uffici come quelli di Nakitcoins.

Il governo non è restato certo a guardare, tanto che il presidente Erdogan ha annunciato una legge per regolamentare il trading di criptovalute. Al momento le leggi locali vietano le criptovalute come strumento di pagamento ma non come strumento per fare trading. Questo ha contribuito a far crescere la loro popolarità. 

Ciò è confermato anche dall’alto numero di utenti che si sono iscritti all’exchange turco Bitlo negli ultimi mesi. 

Esra Alpay, CMO dell’exchange, ha dichiarato al WSJ: 

“La volatilità della lira turca e l’aumento dell’inflazione visto negli ultimi mesi ha portato i nostri investitori a vedere le criptovalute come un investimento redditizio a lungo termine e come una copertura contro l’inflazione a breve termine”.

Se la Turchia non riuscisse ad invertire la sua situazione economica è probabile che i turchi continueranno a dare più fiducia al Bitcoin che alla loro moneta.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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