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Binance e l’antiriciclaggio, CZ respinge le accuse

Binance e il suo CEO Changpeng Zhao sono di nuovo finiti nell’occhio del ciclone per un articolo di Reuters per le procedure antiriciclaggio seguite dall’exchange. “FUD”, è stato il commento di CZ alle notizie riportata dall’agenzia. 

Antiriciclaggio, le accuse rivolte a Binance

Tutto parte da un articolo di Reuters secondo cui Binance avrebbe deboli controlli sui suoi clienti per quel che riguarda le normative anti riciclaggio. In più non avrebbe una vera e propria sede legale e questo fa in modo che non è chiaro quali licenze debba possedere Binance per operare. 

Si sa per certo che dopo le restrizioni imposte dalla Cina nel 2018, Binance si è dovuto spostare dal paese dove è nato, e CZ inizialmente aveva optato per Malta. Ma attualmente non è Malta la sede dell’exchange, perché l’isola avrebbe avuto normative antiriciclaggio decisamente rigide o almeno questo è quello che sostiene Reuters.   

Riportando testimonianze di ex dipendenti di Binance ed ex partner, l’articolo sostiene che Binance avrebbe nascosto informazioni alle autorità, che gli stessi dipendenti si sarebbero detti preoccupati per le blande procedure KYC, che l’exchange avrebbe continuato a procacciare clienti in nazioni dall’alto rischio di riciclaggio, come Russia e Ucraina, contro il parere del suo stesso dipartimento di compliance. Una delle vicende più gravi riportate, cita la polizia tedesca che avrebbe messo gli occhi su Binance in almeno un paio di occasioni proprio per vicende di transazioni sospette, di cui una attribuita ad un attentatore islamico accusato di avere ucciso 4 persone a Vienna nel novembre 2020. C’è da saltare dalla sedia. 

Lo stesso articolo riporta anche parole di rappresentanti di Binance che invece sostengono che quanto rappresentato sia parziale.

La risposta di CZ

Changpeng Zhao ha replicato duramente, via Twitter:

“FUD. Giornalisti che parlano con persone che sono state licenziate da Binance e partner che non hanno funzionato, cercando di diffamarci. Siamo concentrati sull’antiriciclaggio, sulla regolamentazione trasparente e benvenuta. L’azione parla più forte delle parole. Grazie per il vostro incrollabile sostegno!” 

FUD è un acronimo che sta per Fear, uncertainty, and doubt (paura, incertezza e dubbio) e indica la tendenza a diffondere false informazioni, spesso per generare paura. 

Probabilmente, la tesi del CEO di Binance è che Reuters abbia accostato informazioni parziali con lo scopo di screditare Binance e con esso l’intero settore crypto, che dai media mainstream spesso viene (ancora) descritto come un ambito dove circolano soldi sporchi, come se la criminalità non si sostenesse anche con dollari e conti corrente. 

È probabilmente questo che ha indignato non solo il CEO di Binance ma anche una community che invece sembra dargli molta fiducia, come è evidente nei messaggi arrivati su Twitter che spingono CZ a non mollare. Perché si può fermare Binance, ma non si può formare il progresso portato dalle criptovalute, è la tesi di molti. 

Binance antiriciclaggio
Nuove accuse per Binance

L’attentato di Vienna

A destare maggiore attenzione del lungo report di Reuters è tuttavia la parte relativa ai legami dell’exchange con l’attentatore che uccise 4 persone a Vienna nel novembre 2020. 

Reuters sostiene che la polizia tedesca abbia chiesto informazioni a Binance sulle transazioni eseguite da due persone sospettate di aver assistito l’attentatore, facendo anche delle operazioni in criptovalute con Binance. Reuters non è stata in grado di dire come Binance abbia risposto alla polizia tedesca. Ci ha pensato CZ a svelare il mistero ancora una volta via Twitter:

“Un sospetto cattivo crea un conto con una banca e uno scambio di criptovalute. La banca è ok, lo scambio di criptovalute è cattivo.

Binance usa gli stessi o più forti strumenti AML delle banche.

Binance aiuta tutte le forze dell’ordine del mondo nei loro casi. Riceviamo molte lettere di ringraziamento”

Infatti la stessa Reuters riportava che i soldi transitati su Binance provenivano da un conto corrente bancario (e non potrebbe essere altrimenti). Ma la narrazione vuole che la banca sia buona e l’exchange sia cattivo. 

Binance e la regolamentazione

Binance in realtà ha più volte dimostrato di collaborare con le autorità nei casi di usi illeciti dell’exchange. Così come ha collaborato con le autorità per essere conforme alle regolamentazioni. Anche per questo la piattaforma principale accessibile dal sito binance.com, non è utilizzabile in alcune giurisdizioni che invece hanno una piattaforma dedicata. Ad esempio Stati Uniti e Turchia hanno rispettivamente Binance US e Binance TR, pensate proprio per essere conformi alle leggi dei due paesi. 

Binance è arrivata anche a sospendere alcuni strumenti ritenuti non conformi alle leggi, come accaduto per gli stock token. 

Lo stesso Changpeng Zhao ha ammesso che nei 4 anni di vita dell’exchange, nato nel 2017, probabilmente sono stati fatti degli errori, ma Binance vuole collaborare con le autorità ed anzi è certo che sarà la regolamentazione a far fiorire il settore. Regolamentazione, appunto, questa sconosciuta. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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