HomeCriptovaluteAltcoinButerin svela come ha bruciato i suoi Shiba Inu

Buterin svela come ha bruciato i suoi Shiba Inu

In una lunga intervista al podcats UpOnly due giorni fa, Vitalik Buterin ha spiegato come ha bruciato il 90% degli Shiba Inu ricevuti, per il valore di quasi 7 miliardi di dollari, dopo averne donati il 10% (del valore di 1,2 miliardi, a maggio quando è stata effettuata operazione) all’India Covid Crypto Relief Fund, un’organizzazione indiana focalizzata sulla lotta al COVID-19 tramite donazioni di criptovalute.

Vitalik Buterin ha bruciato i suoi token Shiba Inu

A maggio Vitalik Buterin annunciò a sorpresa di aver bruciato la quasi totalità dei token Shiba Inu in suo possesso, per premiare la grande generosità della sua community.

“Sono rimasto davvero colpito da come le community dei dog token hanno reagito alle recenti donazioni! Un sacco di persone hanno dimostrato la loro generosità e la loro volontà a non focalizzarsi soltanto sui propri profitti, ma a rendere il mondo un luogo migliore. Sostengo tutti coloro che sinceramente agiscono in questo modo.” 

Questo era stato il suo commento.

La crescita di Shiba Inu

La grande corsa del token Shiba Inu, che era arrivata, dopo una crescita esponenziale incredibile del + 40.330.695% lo scorso anno, tra le prime dieci criptovalute per capitalizzazione, superando la sua rivale Dogecoin, ha cominciato ad arrestarsi proprio dopo la notizia dell’eliminazione dei token da parte di Buterin. Ma successivamente il titolo è nuovamente cresciuto, sulla scia di alcune notizie importanti come quella di AMC che accettava i pagamenti del token presso i suoi cinema e teatri in USA.

Vitalik Buterin Shiba Inu
Vitalik Buterin ha bruciato i suoi token SHIB

Come sono stati bruciati i token SHIB

Ora a qualche mese di distanza il fondatore di Ethereum ha voluto spiegare nel dettaglio come ha potuto effettuare un’operazione tutt’altro che semplice.

Buterin ha detto al podcast che ha dovuto acquistare un nuovo computer portatile per fare la transazione di masterizzazione dei token. I fondi che ha ricevuto dai fondatori di SHIBA erano conservati in un cosiddetto cold paper wallet, un portafoglio di  criptovalute offline, stampando appunto le chiavi di accesso su un supporto non collegato alla rete. 

Le due chiavi di accesso erano conservate separatamente, una da lui e la seconda era conservata dalla sua famiglia in Canada.

“Uno di quei numeri era con me; l’altro era con la mia famiglia in Canada”, 

ha spiegato Buterin. 

Molto semplicemente ha chiamato la sua famiglia in Canada per acquisire l’altro numero. Quindi ha inserito la chiave privata nel suo nuovo computer. Inoltre, ha generato una transazione Ethereum per poter inviare i token in beneficenza. Buterin ha poi scaricato un programma per generare i necessari codici QR. Successivamente, ha scansionato il codice QR per la transazione con il suo cellulare, lo ha copiato sul laptop, quindi lo ha inserito in etherscan.io/pushTx. Quindi ha iniziato a inviare i token.

Il futuro di Ethereum

Durante l’intervista a Buterin sono state anche fatte chiaramente domande sul futuro di Ethereum e sul problema legato agli alti costi di transazione della sua rete blockchain. 

Buterin si è mostrato ancora una volta ottimista a questo riguardo, specificando che è sicuro che con i nuovi aggiornamenti i costi di transazioni scenderanno a non più di $0,05  a transazione entro massimo due anni.

 

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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