HomeNews dal MondoQuirinale, l’elezione del Presidente della Repubblica italiana secondo i social

Quirinale, l’elezione del Presidente della Repubblica italiana secondo i social

La corsa al Quirinale in Italia non è roba da Parlamento ma anche da social network. In questi giorni frenetici in cui i leader della politica italiana sono impegnati in trattative per scegliere il prossimo capo dello Stato, i social si stanno scatenando.

La corsa al Quirinale vista dai social

A fare il punto della situazione è Osservatorio Quirinale, un progetto di Blogmeter e Arcadia che stanno studiando i profili social dei 1.008 grandi elettori italiani chiamati a scegliere in questi giorni il nuovo Capo dello Stato. Al centro delle conversazioni di parlamentari e delegati regionali (ovvero coloro chiamati a votare per il prossimo presidente italiano) e comuni utenti della rete, fino a qualche giorno fa c’era un nome, quello di Silvio Berlusconi. L’ipotetica candidatura dell’ex premier ha scatenato la rete e per giorni è impazzato l’hashtag #Berlusconi. Sabato 22 gennaio proprio l’ex premier ha annunciato il passo indietro a suo dire non per mancanza di numeri ma in favore dell’unità nazionale. 

Secondo AdnKronos i social network hanno il loro presidente: è Mario Draghi la persona più citata quando si parla di Quirinale secondo la ricerca realizzata da AdnKronos tramite Human, piattaforma di web e social listening. 

In questa classifica domina Mario Draghi con il 63,98% delle citazioni, segue Berlusconi con il 22,15%. Seguono staccati tutti gli altri, tra cui Gianni Letta 3,84%, Marta Cartabia 3,27%, Letizia Moratti 1,47%.

Askanews invece si è avvalsa di socialcom e Blogmeter per la sua analisi sulle conversazioni degli utenti del web sul QUirinale. In questo caso il più citato è ancora una volta Silvio Berlusconi, con 30.000 post, seguito dalle 12.000 di Mario Draghi. 

Ma la cosa curiosa è che anche i social apparentemente meno legati alla politica, come Instagram e Tik Tok, hanno prodotto 1,39 milioni di post sul tema Quirinale. 

Mario Draghi
Mario Draghi è tra i possibili candidati al Quirinale

Quirinale, a che punto siamo

Mentre i social si scatenano, i politici ancora non arrivano ad una decisione. Ieri si è tenuto il primo scrutinio concluso con un nulla di fatto. La maggior parte delle schede sono state bianche, questo perché manca un accordo tra le forze politiche che siedono in Parlamento per eleggere il nuovo Capo dello Stato. 

Il nome più papabile sembra essere proprio quello dell’attuale premier Mario Draghi, ma una sua elezione al Colle creerebbe un vuoto a Palazzo Chigi e i partiti della sua maggioranza vogliono garanzie che ciò non porti né ad una crisi prolungata né tantomeno allo scioglimento anticipato delle Camere. 

Oggi il centrodestra composto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia dovrebbe presentare una rosa di nomi che includerebbe, secondo le indiscrezioni, l’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, l’ex magistrato Carlo Nordio e l’ex presidente del Senato Marcello Pera.

A sinistra i partiti minori come Sinistra Italiana ed Europa Verde proporranno Luigi Manconi, già senatore della Repubblica e presidente della commissione parlamentare straordinaria per la tutela dei diritti umani e direttore dell’ufficio nazionale anti discriminazioni razziali. +Europa e Azione invece sono determinate sull’attuale Ministro della Giustizia Marta Cartabia. 

Il PD dal canto suo sembra non avere le idee chiare, e al centrodestra chiede solo figure non divisive. Ieri si era fatto il nome anche dell’ex ministro degli esteri Franco Frattini che però non piace né al Partito Democratico né a Italia Viva di Matteo Renzi.

Insomma, salvo colpi di scena dell’ultim’ora, anche oggi non succederà nulla. È molto probabile che il giorno decisivo sia giovedì quando si abbasserà il quorum e basteranno 505 voti per essere eletti. 

A quel punto potrebbe prendere piede definitivamente la candidatura di Mario Draghi, o di un altro probabilmente frutto di un’intesa tra il centrodestra e le forze avversarie. Altrimenti, sullo sfondo c’è il Mattarella bis, ma la conferma del Presidente della Repubblica in carica è un’ipotesi non contemplata dal diretto interessato e soprattutto non prevista dall’ordinamento italiano. Era accaduto solo nel 2013 con la riconferma di Giorgio Napolitano, ma erano altri tempi. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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