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Hollywood abbraccia la blockchain

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L’industria del cinema di Hollywood è considerata una delle meno trasparenti nel settore dell’intrattenimento ed è leggendaria per le sue tecniche di contabilità creativa.

Sono numerosi gli esempi di film che hanno incassato oltre 500 milioni di dollari, ma che ufficialmente hanno chiuso in rosso.

Una sorte toccata anche a un vero blockbuster come il primo film della saga di Harry Potter che ha incassato più di 900 milioni di dollari in tutto il mondo.

Questa opacità di gestione ha ispirato il produttore Christopher Woodrow nella creazione di MovieCoin, una piattaforma basata sulla blockchain che offre agli utenti token utilizzabili anche per partecipare al finanziamento delle produzioni di film e di altri prodotti di intrattenimento.  

I token potranno essere utilizzati sia in ambito B2B che B2C e la speranza di Woodrow è che anche il sistema di Hollywood, storicamente ostile al cambiamento, si avvalga della piattaforma per ottimizzare i propri servizi.

La criptovaluta di MovieCoin, inoltre, potrà esser scambiata e utilizzata dai cinefili anche per funzioni più basic come l’acquisto dei biglietti del cinema, eliminando il costo delle commissioni sulle carte di credito.

Woodrow – produttore di molti film di successo tra cui Birdman, vincitore di quattro Oscar nel 2015 – e la sua società sono già attivi nel settore grazie alla recente partnership con TV-TWO, una piattaforma di contenuti televisivi e film che utilizza la blockchain di Ethereum per il consumo di video tokenizzati.

Secondo la venture capitalist Nisa Amoils: “La chiave del successo di MovieCoin non sarà solo quella di creare una piattaforma partecipativa per gli investitori, ma anche quella di far finalmente vedere a tutti coloro che sono coinvolti in un film ogni dollaro che entra ed esce, portando così trasparenza nella famigerata contabilità di Hollywood.”

Attualmente, la gran parte dei film sono finanziati dalle tesorerie aziendali degli Studios o tramite accordi di finanziamento con investitori come hedge fund e società di private equity mentre gli investitori individuali non possono fare altro che acquistare le azioni delle società madre.

Come conseguenza, la maggior parte degli investitori che desiderano partecipare al finanziamento di un film si rivolgono a quelli indipendenti, in genere più rischiosi.

Altri interessanti progetti che mirano a decentralizzare il settore cinematografico tramite blockchain e smart contract sono 21 Million Project e SingularDTV mentre Custos Media punta a combattere la pirateria di film e altri media combinando blockchain e una tecnologia proprietaria di watermarking.

Un altro progetto degno di nota nel settore cinema e crypto è sicuramente Tatatu, iniziativa italiana dell’imprenditore italiano Andrea Iervolino, co-fondatore di AMBI Media Group Cinema.

Tra gli investitori da citare c’è sicuramente Bacardi Rum che ha investito 100 milioni di dollari e che è anche produttore del film con Alec Baldwin e Antonio Banderas “Lamborghini”, pellicola biografica sull’imprenditore che seppe trasformare la sua fabbrica di trattori nella mitica casa automobilistica, tra l’altro simbolo di chi nelle crypto ce l’ha fatta.

Andrea Iervolino, founder di Tatatu, ha spiegato:

“I social network e le piattaforme di intrattenimento stanno facendo grossi profitti raccogliendo dati dai propri utenti e vendendoli ad altre corporazioni senza premiare i loro utenti. C’è bisogno di una piattaforma che fornisca alti livelli di trasparenza ai propri utenti circa le revenue generate e la monetizzazione degli utenti. Il pubblico ha bisogno di contenuto gratuito, legale e di qualità e con facilità di utilizzo”.

Andrea Ferrari
Andrea Ferrari
La tecnologia come passione e lavoro. Il giornalismo come malattia inguaribile. La libertà come dogma.
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