HomeCriptovaluteGary Gensler: le criptovalute sotto il Securities Act

Gary Gensler: le criptovalute sotto il Securities Act

La maxi multa a BlockFi da parte della SEC impone delle riflessioni su come il capo dell’autorità, Gary Gensler, veda le criptovalute: debbono sottostare al Securities Act, come fossero security. 

Le criptovalute rispettino le leggi sulle security: parola di Gary Gensler

Nel comunicato stampa con cui è stata comunicata la multa a BlockFi, Gary Gensler commentava

“Questo è il primo caso del suo genere per quanto riguarda le piattaforme di prestito di criptovalute. L’accordo di oggi chiarisce che i mercati di criptovalute devono rispettare le leggi sui titoli, come il Securities Act del 1933 e l’Investment Company Act del 1940. Dimostra inoltre la volontà della Commissione di lavorare con le piattaforme di criptovalute per determinare come possono entrare in conformità con queste leggi. Vorrei ringraziare ed elogiare il nostro straordinario staff della SEC e i regolatori statali per i loro sforzi e la collaborazione su questo accordo”.

BlockFi ha subito una multa da 100 milioni di dollari perché offriva uno strumento di prestito crypto che non era conforme alle regole imposte. Lo strumento infatti è stato considerato una security e BlockFi non era registrata per offrire security. 

Le parole di Gary Gensler confermano quanto già detto in precedenza: alcune crypto (e in qualche caso anche alcuni prodotti) si configurano come security. 

Gary Gensler criptovalute
Alcune crypto possono configurarsi come security

La finanza è fiducia: la posizione del presidente della SEC

In un’intervista a MarketWatch il presidente della SEC ha ribadito il suo pensiero: 

“La finanza è in definitiva una questione di fiducia. E il settore ufficiale ha il ruolo di aiutare a infondere quella fiducia attraverso una serie di regole sulla divulgazione, contro la frode e la manipolazione”.

Secondo Gary Gensler tra il 90 e il 95% delle attività di lending e trading crypto avvengono su piattaforme come BlockFi, come a dire, piattaforme che non sono registrate e che quindi operano lontano dalle regole del mercato. Per questo, aggiunge: 

“Quell’attività, centralizzata su quelle piattaforme, ha bisogno della protezione degli investitori, l’integrità del mercato e le regole anti-manipolazione. Penso che il problema sia che, in questo momento, il pubblico non è ben protetto e c’è un sacco di gente che si farà male”.

Gli exchange devono stare attenti

Per questo il presidente della SEC invita tutti gli exchange a stare attenti, perché la SEC continuerà a perseguitare le piattaforme che non rispettano le leggi. 

Il punto è che se il presidente della SEC considera alcune criptovalute come security, automaticamente tutti gli exchange che listano quelle crypto stanno vendendo security e magari in modo non conforme alla legge. 

Probabilmente il primo passo da fare è stabilire cosa sia una security e cosa no, e su questo c’è ancora molta confusione proprio da parte della stessa autorità, che sembra aver stabilito, ad ora, che solo BTC non sia una security. A definire questo scenario contribuirà la sentenza della causa tra la stessa SEC e Ripple, che probabilmente scriverà la storia del settore.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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