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Aumenta la richiesta di ETF Bitcoin in Canada

In Canada il Purpose Bitcoin ETF (BTCC) in data di ieri registrava il proprio massimo storico di domanda. 

Lo strumento finanziario spot è stato il primo del suo genere in Canada e conta 32329 BTC in continua espansione. 

Il caso dell’ETF Bitcoin approvato in Canada

La guerra in atto in Ucraina ha accentuato fin dalle prime dichiarazioni di Putin al mondo una grande volatilità nel prezzo di Bitcoin. 

Nella giornata di ieri la criptovaluta ha perso ancora terreno in controtendenza con la domanda ed il valore dei relativi ETF. 

In Canada, limitatamente all’anno precedente, il Purpose Bitcoin ETF ha fatto un balzo del 31% e le partecipazioni hanno raggiunto 1,3 miliardi di dollari americani, un risultato davvero notevole. 

Secondo “On-Chain College” (un analista): 

“Il Bitcoin Spot ETF Purpose canadese ha aumentato i propri scambi del 31% ovvero 7.700 Btc da novembre a questa parte.”

A un anno dal debutto nella borsa di Toronto il fondo si rende sempre più uno strumento fondamentale per avvicinare gli investitori più tradizionali al mondo delle monete virtuali con performance degne di nota 

Solo negli ultimi due giorni il fondo ha guadagnato quasi 1750 BTC. 

Canada Bitcoin ETF
Il Canada sta vedendo crescere la richiesta di ETF Bitcoin

Gli ETF alla conquista del mondo

Som Seif, fondatore e CEO di Purpose Investments, in un comunicato ha dichiarato che intende estendere gli ETF anche ad altri mercati. 

“Lavorando alla frontiera della finanza e della tecnologia, ci impegniamo a guidare l’innovazione in questo spazio e guidare la prossima generazione di asset management, gestione patrimoniale e banche delle PMI”

Questo è quanto dichiarato dal CEO che nel corso di quest’anno, in collaborazione con Cosmos Asset Management, lancerà l’omologo canadese anche in Australia

Canada, Svizzera, Germania e Brasile hanno aderito al sistema spot per i Bitcoin tendendo una mano verso il mondo delle monete virtuali. 

Negli Stati Uniti ancora non ci siamo

Se Canada e Australia vanno a grandi passi nel futuro degli ETF in BTC, l’America arranca ancora. 

La SEC (Security Exchange Commission) americana si è espressa contro l’adozione di questi strumenti per il mercato statunitense. 

La decisione, ha scatenato la campagna di sensibilizzazione di Grayscale invitando gli investitori ed i sostenitori in generale a scrivere alla SEC.

Lo scopo è far tornare la SEC sui suoi passi e riconsiderare la propria scelta. 

Un’apertura degli USA, permetterebbe a Grayscale di trasformare il proprio fondo in un ETF in Bitcoin vero e proprio.

Potrebbe prendere vita il più grande asset del suo genere nel mondo (25 miliardi di dollari statunitensi). 

In sostanza Bitcoin ha accresciuto e continua ad aumentare la propria diffusione tra gli investitori in tutto il mondo ma complice la propria volatilità cerca di espandersi anche tramite altri strumenti. 

Gli ETF in Bitcoin sono lo strumento perfetto in questa ottica perché forniscono più sicurezza. 

Chi investe in strumenti di questo genere elude il problema delle grandi fluttuazioni e può godere di performance molto positive da più di un anno, performance che non accennano a flessioni. 

Complice anche la tensione per la guerra in Russia ad esempio sono disposti a pagare Bitcoin il 50% in più rispetto al valore di mercato.

Pagare 64.000 dollari americani per un BTC contribuirà all’aumento del prezzo della criptovaluta invogliando maggiormente chi vorrà investire in questo asset e di conseguenza anche gli ETF ne gioveranno.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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