HomeCriptovaluteBitcoinOro digitale e oro nero: Bitcoin e petrolio a confronto

Oro digitale e oro nero: Bitcoin e petrolio a confronto

L’exploit che non ti aspetti

Con l’avvento della crisi in Ucraina le bride di tutto il mondo hanno virato in basso e così la maggior parte delle valute.  Alcune sorprese però sono arrivate da comparti che non ti aspetti, ad esempio alcune banche e società finanziarie americane, le industrie di estrazione, il buon vecchio petrolio e Bitcoin.  

Bitcoin e petrolio a confronto

L’Oro nero infatti ha sfondato il muro dei 106 dollari al barile con un exploit del 6% in crescita dai livelli pre-crisi.

L’apprezzamento del combustible tuttavia non è il solo ad aver generato stupore negli addetti ai lavori.

Un altro outsider infatti con un impennata di valore ancora maggiore ha colpito tutti, il Bitcoin.

Bitcoin e la guerra

Il Bitcoin si apprezza e raggiunge il picco di 43.000 dollari americani per poi rientrare leggermente attorno ai 40.000.

Questa performance è figlia di alcuni fattori che ci danno nuovi parametri da tener conto per il futuro della moneta virtuale.

Uno dei motivi della crescita di BTC è la corsa di Ucraini e Russi all’acquisto della moneta in un’ottica di conservazione del valore.

Bitcoin guerra
Con la guerra il prezzo di BTC ha raggiunto i 43.000 dollari

La corsa all’acquisto ha spinto in alto il valore del “Satoshi” e ha fatto sì che la moneta venisse richiesta in Russia anche per 64.000 dollari l’unità. 

I russi infatti complici le sanzioni di Europa e Stati Uniti d’America hanno visto chiudersi le porte dello SWIFT (il sistema dei pagamenti occidentale che è il più diffuso al mondo) ed hanno ripiegato sul CIBS che è l’omologo Cinese contribuendo in maniera decisiva all’apprezzamento.

Lo Yuan e il Bitcoin di fatto sono le uniche due valute al mondo a crescere e rafforzarsi da tutto questo.

L’altro grande motivo per la crescita della moneta virtuale è il fatto che Bitcoin secondo una parte degli investitori si stia sganciando da un rapporto pedissequo con l’azionario.

Il cambio di relazione tra azionario e Bitcoin infatti secondo alcuni starebbe virando all’opposto; più la borsa scende più Bitcoin sale e viceversa.

Questa inversione è recente ed è stata influita anche dagli eventi nel Donbass e nelle province indipendentiste ucraine che spingono la moneta.

Crisi uguale paura che si tramuta di conseguenza in corsa al bene rifugio e per molti il Bitcoin lo è.

Bitcoin non è sola

Bitcoin non è la sola criptovaluta ad essere cresciuta dall’invasione russa in Ucraina.

Tra le monete virtuali che si sono distinte in maniera positiva è impossibile non annoverare Ethereum.

La moneta di Vitalik infatti è riuscita a performare il 10% dall’inizio delle tensioni con la Russia.

Il founder di Ethereum di recente su Twitter aveva dichiarato che la “sua” Crypto è bipartisan e che può essere usata da chiunque in ogni parte del mondo ma che il suo pensiero era di condanna verso Putin.

Nonostante quindi Vitalik prenda una dura posizione politica la moneta virtuale vola a 2908,88 dollari lasciando tutti a bocca aperta. 

Gli sviluppi della crisi saranno determinanti anche se non sappiamo in quale misura per le performance delle criptovalute principali.

 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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