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Coinbase blocca 25000 account russi

Nei giorni scorsi Coinbase, il più grande exchange di criptovalute americano, quotato al Nasdaq, ha annunciato con un post sul suo blog aziendale di aver bloccato 25000 account russi, coinvolti in non meglio precisate attività illecite.

Coinbase blocca gli account russi

“Oggi, Coinbase blocca oltre 25.000 indirizzi relativi a individui o entità russe che riteniamo siano coinvolti in attività illecite, molti dei quali abbiamo identificato attraverso le nostre indagini proattive. Una volta identificati questi indirizzi, li abbiamo condivisi con il governo per supportare ulteriormente l’applicazione delle sanzioni.” 

si legge nel post aziendale.

Questa decisione arriva dopo che nei giorni scorsi, il vice presidente dell’Ucraina e ministro dell’innovazione tecnologica Mykhailo Fedorov aveva rivolto un appello agli exchange affinché bloccassero i loro utenti russi proprio per evitare che si potessero aggirare le sanzioni grazie alle criptovalute.

Al tweet del ministro ucraino aveva risposto il Ceo di Kraken, uno dei maggiori exchange al mondo, affermando che, pur capendo le ragioni ucraine, non poteva agire così per non intaccare il valore libertario che il bitcoin incarna.

lI Chief Legal Officer di Coinbase Paul Grewal ha voluto commentare la decisione della società, che sarebbe nel pieno rispetto del regime sanzionatorio imposto dalla comunità internazionale alla Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina.

“Nelle ultime settimane, i governi di tutto il mondo hanno imposto una serie di sanzioni a individui e territori in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Le sanzioni svolgono un ruolo vitale nella promozione della sicurezza nazionale e nella deterrenza di aggressioni illegali e Coinbase sostiene pienamente questi sforzi da parte delle autorità governative. Le sanzioni sono interventi seri e i governi sono nella posizione migliore per decidere quando, dove e come applicarle”.

Russia criptovalute
La Russia potrebbe aggirare le sanzioni con le criptovalute

La Russia aggira le sanzioni con le criptovalute

Questa decisione insomma potrebbe essere un primo passo verso una limitazione alla possibilità di usare le criptovalute per eludere le sanzioni, come ha affermato venerdì scorso Il Financial Crimes Enforcement Network degli Stati Uniti, o FinCEN, del Dipartimento del Tesoro americano. 

In un comunicato ufficiale l’organismo di controllo contro le frodi finanziarie ha affermato di considerare le criptovalute come un possibile mezzo che la Russia potrebbe tentare di utilizzare per eludere le sanzioni legate all’azione militare del paese in Ucraina.

“Sebbene non abbiamo assistito a un’evasione diffusa delle nostre sanzioni utilizzando metodi come la criptovaluta, la tempestiva segnalazione di attività sospette contribuisce alla nostra sicurezza nazionale e ai nostri sforzi per sostenere l’Ucraina e il suo popolo”

si legge nel comunicato del FinCEN.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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