HomeCriptovaluteEdward Snowden: “Le criptovalute una minaccia per i governi”

Edward Snowden: “Le criptovalute una minaccia per i governi”

Edward Snowden, ex tecnico informatico della Cia e protagonista nel 2013 di una controversia con gli Stati Uniti per accuse di spionaggio, è tornato dopo molto tempo a parlare in un intervista. 

Il 27 febbraio, durante l’evento Camp Ethereal 2022, in una lunga intervista con Marta Belcher, avvocato esperta di blockchain, criptovalute ed esponente della Filecoin Foundation, Snowden ha parlato di criptovalute e blockchain.

Edward Snowden torna a parlare di criptovalute

Nello specifico l’esperto informatico americano ha spiegato come a suo avviso, i governi considerino le criptovalute come  “una minaccia in evoluzione, di come le criptovalute “trasformano le relazioni di potere”, sostenendo che Ethereum “soffra dagli stessi problemi di privacy di Bitcoin”. 

Durante il suo intervento ha anche definito le valute digitali della banca centrale (CBDC) come “valute cripto-fasciste”.

“Penso che i governi percepiscano correttamente la crittografia come una minaccia in evoluzione agli strumenti tradizionali a cui si sono abituati. Le criptovalute mettono a rischio la capacità dei governi di imporre regole alla vita privata e, più in generale, al commercio privato.”

In questo modo Snowden sostiene come tutti i governi del mondo, e in particolar modo quello degli Stati Uniti siano sempre più invadenti sulla vita privata delle persone. In un suo recente tweet aveva definito da questo punto di vista Cina ed Usa sempre piu simili.

Le criptovalute di stato

Snowden si è poi soffermato sulle valute digitali di Stato, che molti governi stanno pensando di implementare per avere probabilmente una valida alternativa alla diffusione delle valute digitali private. Per Snowden questa forma di valute sono “valute cripto-fasciste” che potrebbero “casualmente annientare i risparmi di ogni lavoratore salariato”.

“Non ci rendiamo conto che siamo stati immediatamente subordinati e collettivizzati all’attore centrale dell’economia. Il dollaro è quello oggi nella sua forma elettronica. Ma il denaro, il tipo di eredità fisica di esso … Quando scendi alla bodega, o alla gastronomia, e compri un prosciutto e formaggio, il tizio che preme il pulsante sulla cassa che è lì dal 1975, e la cassa salta fuori e lui mette il dollaro e ti restituisce un dollaro, che funziona ancora, indipendentemente da ciò che interessa al governo. Man mano che ci muoviamo verso versioni sempre più elettroniche dei contanti… la nostra libertà dai permessi diventa sempre più limitata e sempre più limitata. E sempre più ci viene chiesto di oltrepassare questi cancelli, e questa è una preoccupazione tremenda”. 

Questo ha detto a Snowden durante il suo lungo intervento a proposito delle CDBC.

Edward Snowden

Il caso del Canada

Come esempio di questa teoria, sulla volontà dei governi di mettere le criptovalute in qualche modo sotto controllo, Snowden ha citato il recente esempio del Canada, durante la dura protesta dei camionisti contro le restrizioni anti Covid 19, imposte dal Governo. Un giudice federale avrebbe congelato diversi milioni di dollari a persone che appoggiavano finanziariamente le proteste. Tra i fondi sequestrati ci sarebbero stati anche fondi in Bitcoin ed Ethereum, ha raccontato l’ex tecnico della Cia.

“L’idea che il Canada di tutti i posti lo farebbe, e penso che la maggior parte delle persone veda il Canada come un governo piuttosto illuminato, è davvero un’illustrazione della preoccupazione”

Snowden di recente ha anche confessato che lui tra tutte le criptovalute preferirebbe utilizzare Zcash, per il suo alto tasso di privacy, dal momento che consente di criptare le informazioni contenute nella sua blockchain pubblica.

Guerra Russia Ucraina, il silenzio di Snowden

A colpire in questi giorni è il silenzio dell’ex tecnico informatico della CIA, rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.

In realtà questo silenzio non stupisce più di tanto perché Snowden è rifugiato proprio in Russia.

Con un tweet piuttosto criptico ha espresso il suo pensiero:

“Non sono sospeso al soffitto sopra un barile di acido con una corda che brucia un po’ più velocemente ogni volta che twitto, voi demoni del trolling. Ho solo perso tutta la fiducia che avevo nel fatto che condividere il mio pensiero su questo particolare argomento continui ad essere utile, perché l’ho chiamato sbagliato”.

Il riferimento potrebbe essere rispetto al fatto che Snowden rientrava tra coloro che ritenevano che le anticipazioni degli USA circa una possibile invasione di Kiev da parte della Russia fossero senza evidenze. Un errore clamoroso che giustifica forse il silenzio ormai in corso dal 27 febbraio.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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