HomeNews dal MondoFondatore di Cardano offre a Elon Musk di costruire un social decentralizzato

Fondatore di Cardano offre a Elon Musk di costruire un social decentralizzato

Il fondatore di Cardano, Charles Hoskinson, ha chiesto a Elon Musk, di costruire insieme un social media decentralizzato, così da rispondere alla “libertà di parola” tanto ricercata dal CEO di Tesla, espandendo l’utilizzo di ADA. 

Fondatore di Cardano e l’offerta a Elon Musk, un social media decentralizzato

Come al solito, l’uomo più ricco del mondo e CEO di Tesla e SpaceX, Elon Musk, sta facendo parlare di sé. 

Dopo la sua partecipazione in Twitter come azionista di maggioranza e il suo rifiuto di far parte del Consiglio di Amministrazione del social, Musk ha più volte sottolineato la volontà di avere un suo social network che rispondesse alla necessità di “libertà di parola” negli USA. 

L’ultima offerta di Musk a Twitter, lo vedrebbe espandere la sua partecipazione, e cioè di comprare l’azienda a 54,20 dollari per azione. 

Ma altri attori del mercato, hanno invece utilizzato il social per offrire nuove opportunità a Musk. Si tratta del fondatore di Cardano, Charles Hoskinson, che ha voluto proporre di costruire insieme una nuova piattaforma di social media decentralizzata. 

“@elonmusk Elon se Twitter rifiuta la tua offerta, allora bussa di qui. Felice di costruirne uno decentralizzato”

Il potenziale del social media decentralizzato

social media decentralizzato

L’idea di Hoskinson di Cardano sarebbe entrare in collaborazione con Musk proprio per lanciare una piattaforma di social media decentralizzata che supporterebbe, da un lato, la “libertà di parola” e dall’altro, ADA come eventuale metodo di pagamento. 

Qualcuno avrebbe anche ipotizzato che la crypto community avrebbe lasciato Twitter per migrare in questa nuova potenziale piattaforma basata sulla “decentralizzazione”. 

Ma in questo scenario, il fondatore di Cardano non è l’unico attore crypto ad aver partecipato attivamente ai tweet di Musk. 

Anche Jackson Palmer, il co-fondatore della memecoin preferita di Musk, Dogecoin (DOGE), è intervenuto, anche se con una critica verso il CEO di Tesla

https://twitter.com/ummjackson/status/1514634090049273859

“Ci vuole una ginnastica mentale piuttosto impressionante per associare qualsiasi tipo di “libertà” con l’uomo più ricco del mondo che inizia un’acquisizione ostile e costringe una delle più grandi piattaforme pubbliche di social media privati.”

I social media e la libertà di parola

È da fine marzo che l’associazione di Elon Musk e social media sta letteralmente inondando il web. Eh già perché l’uomo più ricco del mondo avrebbe espresso il suo desiderio di avere un social network tutto suo proprio per dar voce alla “libertà di parola” che, con i social di oggi, è spesso censurato. 

Non a caso, tempo fa proprio Twitter avrebbe silenziato persino Donald Trump, venendo meno alla “libertà di pensiero” ma coerente con le policy che bloccano i profili di chi si sente “libero di insultare”. 

Al momento, i social media come Meta, Twitter, Tik Tok, LinkedIn e pochi altri, sono monopolizzati da pochi grossi player che possono chiudere e bloccare profili che non si allineano con le loro regole, magari con accusa di diffondere odio o false notizie. 

Certo che con la libertà di parola e pensiero, come sarebbe il social di Musk, si potrebbero trovare canali media russi che sono stati bloccati nei principali social network, come RT o Sputnik. Come interpretare questa “libertà”? 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick