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Elon Musk contro il CdA di Twitter dopo la strategia della poison pill

Elon Musk, con una serie di tweet, sta pubblicando liberamente la sua posizione contro il Consiglio di Amministrazione di Twitter, dopo che l’azienda ha adottato la cosiddetta “poison pill”. 

Elon Musk contro il CdA di Twitter e la poison pill

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Elon Musk attacca il CdA di Twitter dopo che l’azienda ha adottato la cosiddetta ‘poison pill’

Tutto ebbe inizio con un sondaggio che Elon Musk, uno degli uomini più ricchi del mondo, avrebbe proposto ai suoi 80 milioni di follower lo scorso giovedì, chiedendo se rendere privato Twitter fosse una scelta degli azionisti e non del consiglio. 

“Prendere Twitter privato a $54.20 dovrebbe spettare agli azionisti, non al consiglio.”

I follower avrebbero risposto per l’83% di sì, togliendo così poteri al CdA di Twitter che, di risposta, avrebbe adottato la “poison pill” per proteggersi dall’offerta di acquisto in contanti da 43 miliardi di dollari, fatta dal miliardario secondo più grande azionista. 

In pratica, la poison pill è una tattica che viene adottata dalle società quotate in Borsa, nei casi in cui un azionista volesse acquistare l’intera compagnia o avere il 15% delle azioni. In questo senso, si aumenta il capitale e il numero di azioni disponibili, offrendole a prezzo di saldo agli altri azionisti che non vogliono acquistare la società. Così facendo, il valore delle singole azioni aumenta, dato che la forte domanda, seppur “artificiale”, fa salire i prezzi.

Con la poison pill, ogni azionista si ritrova a possedere una percentuale minore della compagnia e nel caso di Musk, il CdA punta a ridurre la sua quota azionaria, e anche a fargli pagare molto di più per acquistare Twitter.

Elon Musk dalla parte degli azionisti e non del CdA di Twitter

La poison pill pare non essere per Musk proprio un grande problema, in quanto con la sua offerta di 54$ per ogni azione venduta, a fronte dei circa 45$ attuali, gli altri azionisti potrebbero preferire il premio del 38% firmato Elon Musk. 

A tal proposito, Musk afferma proprio di essere dalla parte degli azionisti, coloro che possiedono davvero l’azienda. 

“Se il consiglio di amministrazione di @Twitter rifiuta l’offerta fatta da @elonmusk, il consiglio non agirebbe in diretta opposizione agli interessi finanziari dei suoi azionisti?”.

“Assolutamente sì. Sarebbe assolutamente indifendibile non sottoporre questa offerta al voto degli azionisti. Loro possiedono l’azienda, non il consiglio di amministrazione.”

Non solo, proprio per affermare la sua posizione contro il CdA di Twitter, Musk aggiunge anche che se la sua offerta ha successo, lo stipendio del consiglio sarà di $0, così per risparmiare circa 3 milioni di dollari l’anno. 

Ma Musk non è l’unico a criticare il CdA, anche Jack Dorsey, ex CEO di Twitter, ha dichiarato in una discussione sul social che il CdA “è stato costantemente la disfunzione della società”.

Vitalik Buterin contro l’acquisizione di Twitter 

E se proprio quello che si vuole è la libertà di parola, allora anche Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum ha espresso la sua opinione di contrarietà nei confronti del tentativo di acquisizione ostile di Twitter da parte di Elon Musk. 

Nello specifico, più che criticare Musk, Buterin critica il genere di entusiasmo che si è generato attorno a questo tentativo di acquisizione da parte di una persona facoltosa. 

In ogni caso, mentre la vicenda dell’acquisizione di Twitter continua, pare che ci siano nuovi protagonisti come i fondi di private equity Apollo e Thoma Bravo che potrebbero entrare nella partita come finanziatori della campagna d’acquisto o propositori di accordi alternativi.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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