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Portogallo: bocciata per ora la proposta di tassare le criptovalute

Ieri il Parlamento del Portogallo ha bocciato una proposta di legge per tassare le criptovalute. 

Per ora non ci sarà nessuna tassa sulle criptovalute in Portogallo

tassa criptovalute
In Portogallo viene rimandata la tassazione sulle plusvalenze derivanti dal trading delle criptovalute

Lo riferisce la testata locale Sapo rivelando che si trattava di una proposta avanzata dal partito di minoranza Bloco de Esquerda. 

Sapo riporta che il Parlamento portoghese sta votando su varie proposte per il nuovo Bilancio dello Stato del 2022 e che stanno respingendo la stragrande maggioranza delle proposte dei partiti della minoranza. Il Bloco de Esquerda viene comunemente definito un partito populista di sinistra, ed attualmente conta solo cinque deputati. 

La proposta pertanto non aveva alcuna reale possibilità di essere accettata e prevedeva di introdurre una tassazione sulle criptovalute. 

Tuttavia il governo del Paese sembra comunque intenzionato a colmare la lacuna normativa che impedisce di applicare una tassazione agli asset virtuali.

Lo ha riferito il Ministro delle finanze, Fernando Medina, annunciando che il governo prevede di adottare una legislazione in materia proprio per colmare questo vuoto. Il fatto che la proposta del Bloco sia stata bocciata dal Parlamento potrebbe non avere alcun impatto concreto su questo piano governativo. 

Infatti, dopo una sentenza del 2016, il Portogallo legalmente non può considerare le criptovalute come valute estere o asset finanziari, quindi gli eventuali profitti derivanti dalla compravendita di criptovalute non possono essere tassati nel Paese. Questo rende il Portogallo un Paese molto attraente dal punto di vista fiscale per chi fa trading crypto, ma questa situazione pare proprio essere destinata a cambiare. 

Come si svilupperà nel tempo la proposta di legge avanzata?

Nonostante sia piuttosto probabile che alla fine anche il Portogallo introduca una norma per tassare le eventuali plusvalenze, per non perdere questo vantaggio competitivo il governo pare intenzionato a varare norme che non pesino troppo sui profitti del trading crypto. 

Tuttavia è sempre meglio attendere i risultati definitivi del processo legislativo per verificare con precisione i dettagli dell’eventuale nuova legge per capire se veramente questa promessa verrà mantenuta, oppure no. 

In molti paesi dell’Unione Europea è prevista l’applicazione della cosiddetta Capital Gains Tax (CGT), ovvero una tassa sulle eventuali plusvalenze derivanti dalla compravendita di asset finanziari, e questa CGT si applica anche alle criptovalute spesso equiparate a valute estere o a normali asset finanziari scambiati sui mercati. In genere l’aliquota applicata è compresa tra il 20% ed il 30%, anche se i paesi UE da questo punto di vista tendono a convergere per non farsi troppa competizione in ambito fiscale. 

Il Portogallo rimane un’anomalia, non però a causa della volontà esplicita di essere più competitivo dal punto di vista fiscale nei confronti dei trader crypto, ma per un banale vuoto normativo. Alla luce di ciò è assolutamente possibile immaginare che questa lacuna prima o poi verrà colmata.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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