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Argentina: aumenta l’adozione delle crypto

Un recente report evidenzia come in Argentina stia aumentando l’adozione delle crypto, a causa soprattutto dei problemi di alta inflazione.

L’Argentina fa un ulteriore passo verso l’adozione di massa delle crypto

crypto adozione massa
Argentina among the top countries for crypto adoption

Azienda leader nella ricerca/intelligence di mercato in America Latina per il settore dei pagamenti, Americas Market Intelligence (AMI), ha monitorato la crescita delle criptovalute nella regione con un dettagliato report appena pubblicato.

Il primo dato evidenziato dal report è quello della grandissima crescita dell’adozione delle criptovalute in Argentina. Grazie al 12% della popolazione in possesso di criptovalute ha doppiato Paesi come Perù, Bolivia e Messico. Il Paese nell’ultima classifica del Global Crypto Adoption Index della società Chainalysis, si è posizionato al 10° posto al mondo.

Tutto questo malgrado la Banca Centrale sia stata costretta a rafforzare le misure restrittive sulle criptovalute come espressamente richiesto dal FMI in cambio della ristrutturazione del debito del paese da 44 miliardi di dollari.

La Banca Centrale ha giustificato queste mosse verso il sistema bancario argentino per prevenire i possibili usi criminosi delle criptovalute. Questo atteggiamento non ha scoraggiato più di tanto i cittadini argentini che devono fare forte da oltre 10 anni ad un tasso di inflazione a due cifre.

Le criptovalute per loro, come per i venezuelani o i colombiani, sono un  valido strumento di difesa contro un tasso di inflazione che in pochi anni ha ridotto il 38% della popolazione sotto la soglia di povertà.

Quali sono le criptovalute usate maggiormente in Argentina?

Oltre a Bitcoin, gli argentini si stanno rivolgendo come risulta dal report di AMI, sempre di più anche alle stablecoin come mezzo per mantenere valuta forte in portafoglio, soprattutto perché l’Argentina da tempo ha imposto severi controlli sui cambi valuta e sul possesso di valute estere.

Questo successo si spiega anche col fatto che alcune attività legate alle criptovalute, come per esempio quella del mining, siano molto diffuse, grazie ad un costo dell’energia relativamente basso nel paese sudamericano.

In Argentina esistono già tre start-up che offrono altrettanti servizi di carte di debito per transazioni basate su crypto. Una di queste società, Lemon, è stata fondata in una città della Patagonia, dove ben il 40% dei negozi accetta Bitcoin. L’exchange ha superato il mese scorso 1 milione di utenti.

Nel Paese sono presenti ben 7 exchange differenti, grazie ai quali è possibile scambiare e fare trading di criptovalute. Santiago Siri, fondatore della moneta digitale UBI e appassionato della prima ora di criptovalute in Argentina, ha affermato al Financial Times che le condizioni economiche avverse hanno portato a un tasso di adozione “massiccio” come mai prima d’ora.

Santiago Siri, la cui attività è supportata da Marcos Galperin, fondatore di MercadoLibre, la più grande piattaforma di ecommerce dell’America Latina, ha affermato che:

“Camminando per Buenos Aires è come se fossimo andati per sbaglio fino al 2034, anche i costruttori e i tassisti stanno risparmiando in criptovalute”.

Secondo l’azienda Triple.io, oltre 1,4 milioni di argentini, il 3% della popolazione circa, sarebbe già in possesso di criptovalute.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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