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IOTA e Dell insieme per combattere il cambiamento climatico

Iota Foundation collabora con Dell Technologies per combattere il cambiamento climatico e sviluppare una soluzione data-driven per tracciare in tempo reale le impronte di carbonio. 

IOTA collabora con Dell per monitorare le impronte di carbonio in tempo reale

Iota Foundation è in partnership con Dell Technologies, BioE e ClimateCHECK per combattere insieme il cambiamento climatico, attraverso il monitoraggio in tempo reale dell’impronta di carbonio. Ecco l’annuncio di Dell Technologies:

“Abbiamo collaborato con @Iota, BioE, & @ClimateCHECK per sviluppare il monitoraggio in tempo reale dell’impronta di carbonio attraverso un tessuto di fiducia dei dati! Scoprite come il ProgettoAlvarium traccia accuratamente le impronte di carbonio con le soluzioni DellTech Edge.”

Si tratta del coinvolgimento della Fondazione Iota come fornitore di ecosistemi tecnologici di distributed ledger senza scopo di lucro. Infatti, i progetti interni di Data Confidence Fabric (DCF) e Project Alvarium di Dell, vogliono creare proprio una soluzione data-driven grazie a Iota. 

Iota e la soluzione data-driven per monitorare l’impronta di carbonio in tempo reale

Il progetto Project Alvarium che coinvolge Iota, è stato ideato da Dell per la prima volta nel 2019, utilizzando dati verificati del DCF, o “trust fabric”, in sistemi eterogenei. Ora, il progetto e le quattro aziende hanno sviluppato uno strumento digitale integrato di misurazione, rendicontazione e verifica (MRV).

A tal proposito, Mathew Yarger, responsabile della sostenibilità della Fondazione Iota, ha dichiarato:

“La trasparenza e la fiducia nei dati sono fondamentali per affrontare le questioni globali del cambiamento climatico e la transizione verso l’azione per il clima [..] Ora siamo in grado di tracciare e verificare i dati relativi al cambiamento climatico e al modo in cui stiamo cercando di affrontarlo attivamente a un livello mai raggiunto prima”.

In pratica, l’MRV digitale può raccogliere i dati dai sensori e dall’input manuale ed elaborarli attraverso i server Dell PowerEdge per fornire, in ultima analisi, informazioni quasi in tempo reale sull’impronta di carbonio dell’impianto di energia sostenibile e compostaggio di BioE.

Kenya e il mining green

A proposito di combattere il cambiamento climatico, il più grande operatore energetico del Kenya, KenGen, ha di recente annunciato l’intenzione di attirare gli operatori di mining di Bitcoin, per utilizzare l’energia geotermica in eccesso che il Paese produce. 

In pratica, KenGen afferma che l’86% della sua energia viene ricavata da fonti rinnovabili come geotermica, idroelettrica ed eolica, e che parte di questa energia rimane inutilizzata. 

Aprendo tale attività di mining di crypto nel Paese, KenGen potrebbe aumentare la sostenibilità ambientale di tale attività, che ancora, viene considerata come un’attività dispendiosa a livello energetico. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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