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Warren Buffett contro il Bitcoin

Intervistato da Milano Finanza, il guru degli investitori, Warren Buffett, torna a parlare delle crypto, nello specifico di Bitcoin. 

Warren Buffett, padre del value investing, non crede nel valore del Bitcoin

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Bitcoin non è ben visto dall’occhio esperto di Warren Buffett

In uno speciale su Milano Finanza, l’oracolo di Omaha si scaglia contro BTC additandolo di non generare valore e quindi di non averne.

Senza mezzi termini, lo squalo della finanza spiega che è proprio la mancanza di un prodotto che determina le sue perplessità nei confronti di Bitcoin e del suo algoritmo. 

Il magnate spiega che seppur a tutti gli effetti sia considerata una valuta, non genera valore:

“Se le persone in questa stanza possedessero tutti i terreni agricoli negli Stati Uniti e mi offriste una quota dell’1% per 25 miliardi di dollari vi firmerei un assegno subito. Se possedeste l’1% degli appartamenti negli Stati Uniti e me li offriste per altri 25 miliardi di dollari, vi staccherei un assegno anche per quello. Se possedeste tutti i Bitcoin in circolazione nel mondo e me li offriste a 25 dollari, non li comprerei. Perché non saprei cosa farmene. Il prezzo del Bitcoin dipende dal fatto che il prossimo paghi più del precedente”.

Un terreno ne ha, un palazzo ne ha, un monumento ne ha, ma non il Bitcoin

Con questa semplice metafora Buffett spiega il concetto per cui se qualcosa non genera valore di conseguenza non ne ha e BTC non fa eccezione. 

Successivamente, con un giro di parole l’investitore attacca l’asset additandolo come una sostanziale truffa (senza mai dirlo direttamente). 

Evoca episodi come la storia di Ponzi e del suo schema e Madoff, ma senza mai fare nomi pur lasciando intendere il tutto. 

Secondo Warren Buffett:

“Chiunque pensi che gli Stati Uniti accettino qualcos’altro oltre al dollaro come mezzo di pagamento è fuori di testa. Queste valute non si moltiplicano e non producono nulla. C’è una sorta di magia legata alle criptovalute. Ma nella storia di Wall Street altra gente ha collegato magie alle cose”.

Per Warren Buffett le criptovalute sono assimilabili ad un enorme schema piramidale 

Da qui le allusioni a Ponzi e al suo schema che nel tempo sono state smascherate ma che hanno fatto ingenti danni e che ciclicamente vengono riesumati per truffare altri investitori. 

Anche gli NFT non sono sfuggiti alle critiche e, anche se non ha mai citato i token, ha dichiarato:

“Ci sono anche altre cose che non producono qualcosa di tangibile ma che hanno un valore. Per esempio, un quadro, se dipinto da un artista abbastanza importante, potrebbe valere qualcosa. Se qualcuno vuole venderti una piramide, anche questa ha un valore perché nel tempo attirerà turisti”. 

Insomma lode all’arte in ogni sua forma purchè sia tangibile e raggiungibile così da generare profitti da un suo sfruttamento come avviene nei musei o nelle città d’arte o per mero collezionismo nelle aste. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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