HomeCriptovaluteRussia: verso una regolamentazione più crypto-friendly?

Russia: verso una regolamentazione più crypto-friendly?

Il Cremlino martedì ha approvato alla Duma un disegno di legge che dovrebbe esentare chi lavora in Russia con le crypto, direttamente o indirettamente, dal pagamento dell’imposta sul valore IVA. La proposta di legge comprenderebbe anche un’aliquota fiscale sul reddito proveniente dai guadagni dovuti a vendita di criptovalute.

La Russia di Putin sembra essere pro crypto

tassazione crypto
Nuovi vantaggi fiscali per chi opera nel mondo delle crypto in Russia

Il Paese di Putin è stato storicamente sempre ostile al mondo crypto, ma dall’inizio dell’operazione speciale in Ucraina questo concetto è stato stravolto. 

L’operazione in corso in Europa dell’Est è stata duramente condannata dalla comunità internazionale. Su tutti, Stati Uniti d’America ed Europa, ma anche Regno Unito ed Australia, hanno imposto al Paese trans-continentale innumerevoli dazi e sanzioni. 

La punizione da parte della comunità internazionale è stata sia economica, con limitazioni commerciali, estromissione dal SEPA, congelamento di beni, conti e risorse di oligarchi in patria e all’estero. Così come energetiche, bloccando la gran parte delle esportazioni di petrolio e gas, che per il Cremlino risultavano essere un asset strategico. 

Questa situazione di grande impasse iniziale ha portato il Paese a cercare nuove soluzioni, come ad esempio vendere le risorse energetiche in eccesso ai vicini India e Cina o obbligare chi ancora comprasse risorse da lei a pagare in rubli. Il vero volano per l’economia di Mosca sono state le risorse che prima non aveva, i nuovi introiti. 

Questo secondo tipo di risorse è nato volgendo lo sguardo al mondo crypto, che è stato per la prima volta protagonista in uno scenario di guerra. Dal lato Ucraina con l’elargizione di miliardi per l’acquisto di derrate alimentari, medicine, e via dicendo. Da parte della Russia con l’attrazione di capitali sempre maggiori a seguito di semplificazioni da parte del governo, una mentalità aperta verso questo mondo, la possibilità diffusa di accettare pagamenti in criptovalute e non ultima una tassazione che potrebbe quindi essere più crypto-friendly. 

La nuova tassazione per gli operatori crypto nel territorio russo

Quanto successo martedì con l’approvazione del disegno di legge è la ciliegina sulla torta di un percorso ancora lungo dall’arrestarsi, che ha portato Putin ad applicare una tassazione ad hoc per chi emette valute digitali o opera direttamente o indirettamente nel settore degli asset crittografici.

Secondo la nuova legge, la tassazione del 20% per chi emette criptovalute diventerebbe del 13% per le società russe e del 15% per le società straniere che operano in territorio russo nel mondo crypto. 

Questa tassazione risulta, tolto alcuni casi come quello svizzero o di Dubai, una delle migliori al mondo e un volano enorme per l’attrazione di capitali dall’estero. 

È cosa nota, infatti, che le sanzioni al Paese continentale siano state un boomerang e seppur abbiano messo un momentaneo bastone tra le ruote alla Russia, sono servite per farlo riorganizzare con maggior vigore di prima, trovando nuove e maggiori risorse, non ultime quelle nel mondo delle crypto. 

La regolamentazione in Russia

Nel mese di febbraio, il regolatore ha autorizzato alla piattaforma blockchain Atomyze in Russia la prima licenza per lo scambio di risorse digitali, alla quale è seguita la domanda di licenza per il prestatore dominante Sberbank.

Tutte queste attività rientrano nel nuovo piano di tasse e godono dei benefici sopra espressi. 

In questo clima di mano tese al mondo delle valute digitali si inserisce la sentenza del tribunale di San Pietroburgo che riconosce ora le crypto come mezzo di pagamento in Russia:

“Non è un mezzo di pagamento sul territorio della Federazione Russa, pertanto non può essere riconosciuta come oggetto di diritti civili e soggetto di reato”.

Questo quanto spiegato a margine della sentenza in riferimento alle crypto e che ha portato al riconoscimento di fatto così da poter agire legalmente. 

Secondo Anatoly Aksakov, Capo del Comitato per i mercati finanziari della Duma di Stato, durante il Moscow Academic Economic Forum, la Russia potrebbe emettere i primi asset digitali da blockchain molto presto. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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