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Deutsche Bank: Bitcoin più simile ai diamanti che all’oro

Di recente è stata resa nota un’analisi di Deutsche Bank su Bitcoin effettuata da Marion Laboure e Galina Pozdnyakova. 

Deutsche Bank assimila il Bitcoin più ai diamanti che all’oro 

bitcoin oro
Secondo lo studio degli analisti di Deutsche Bank il Bitcoin è più assimilabile ai diamanti che all’oro

L’analisi riguarda l’attuale trend del prezzo di Bitcoin, e contiene anche una previsione per fine anno, ma l’aspetto più curioso è che Laboure e Pozdnyakova sostengono che BTC sia più simile ad un asset altamente scambiato, come i diamanti, piuttosto che ad un bene rifugio stabile come l’oro.  

In effetti è piuttosto evidente che il prezzo di BTC sia troppo volatile per poter essere definito un bene rifugio stabile, come invece è l’oro, mentre è più simile a quello di asset che vengono scambiati molto sui mercati anche per scopi speculativi o di investimento. 

Ad esempio, il prezzo di Bitcoin nel corso di questo 2022 sta sottoperformando sia il mercato azionario che quello obbligazionario, e sta performando peggio anche di quello delle commodity. Il report di Deutsche Bank afferma che il forte drenaggio di liquidità in eccesso dai mercati finanziari, che le principali Banche Centrali hanno avviato ormai da mesi, ha creato pressioni al ribasso sul suo prezzo. L’oro, invece, ha retto decisamente molto meglio. 

Laboure e Pozdnyakova citano la storia di De Beers, uno dei principali produttori di diamanti al mondo, ed in particolare gli sforzi pubblicitari che hanno fatto per cambiare la percezione dei consumatori in merito ai diamanti.

Sostengono che abbia commercializzato un’idea piuttosto che un prodotto, costruendo così solide basi per un industria da 72 miliardi di dollari l’anno che dominano ormai da 80 anni. 

Poi aggiungono: 

“Ciò che è vero per i diamanti, è vero per molti beni e servizi, inclusi i Bitcoin”.

Le analisi degli autori del report

Affermano anche che stabilizzare i prezzi delle criptovalute è molto difficile, perché non esistono modelli di valutazione comuni simili, ad esempio a quelli utilizzati nel mercato azionario. Inoltre, fanno notare che il mercato crypto è molto frammentato, tanto che la caduta libera dei prezzi delle criptovalute potrebbe ancora continuare proprio a causa della complessità del loro ecosistema.

In effetti ci sono moltissime criptovalute che si fanno concorrenza tra di loro, e questo non fa che indebolirle durante i periodi difficili. Bitcoin ad oggi non ha alcun reale concorrente, ma questo non può dirsi affatto per le altcoin. 

Laboure e Pozdnyakova fanno, inoltre, notare che il mercato crypto da novembre è risultato sempre più correlato a benchmark come Nasdaq 100 e S&P 500 ad alto contenuto tecnologico, e questo potrebbe anche causare un rimbalzo prima o poi, qualora rimbalzino anche i mercati tech USA. 

Infatti, il report prevede che lo S&P tornerà ai livelli di gennaio entro la fine dell’anno, e che anche Bitcoin potrebbe seguire questo trend tornando verso quota 28.000$. 

La cosa curiosa è che a settembre dello scorso anno sempre Marion Laboure definì Bitcoin “l’oro del ventunesimo secolo”, ma alla luce di quanto accaduto dopo si è ricreduta. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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