HomeCriptovaluteAltcoinRipple riuscirà ad entrare nel futuro dei pagamenti?

Ripple riuscirà ad entrare nel futuro dei pagamenti?

Ripple (XRP) è la criptovaluta nativa di RippleNet e mira ad essere il leader dei pagamenti digitali. 

Ripple e il sistema dei pagamenti transoceanici

ripple xrp crypto
Ripple (XRP) compete con le maggiori reti per diventare il leader globale dei pagamenti digitali

In realtà, Ripple non si basa su una vera e propria blockchain, ma su DLT, un registro distribuito in senso ampio della tecnologia. 

Rispetto a Bitcoin, Ethereum o altre blockchain di terza generazione, il suo algoritmo di consenso non si basa né su un modello PoW, né su uno PoS. 

Infatti, la verifica delle transazioni e dello stato globale del registro si basa interamente sulla fiducia, che, però, è controllata da pochi nodi validatori. 

Se, chi ha il compito di convalidare gli aggiornamenti della rete afferma che quell’informazione è vera, allora risulta necessariamente valida per tutti. Inoltre, la memorizzazione dello stato delle transazioni non si basa su una struttura a blocchi, come di solito avviene nelle blockchain tradizionali. 

Questo permette a Ripple di risparmiare una quantità di energia considerevole, che si trasforma in un grosso vantaggio: commissioni di rete irrisorie.

Sicuramente è un fattore che gioca un ruolo fondamentale e che potrebbe fare la differenza nel ruolo di leader futuro dei pagamenti digitali.  

Attualmente, il costo di una transazione sulla rete Ripple è pari a 0,00001 XRP, circa $0,0000034 al momento della scrittura. Niente a che vedere con i 5-6 dollari minimi richiesti dalla blockchain Ethereum, che nei periodi di picco possono addirittura superare i $100. 

Quindi, risulta chiaro che, considerando solamente questa caratteristica, Ripple guadagna un vantaggio enorme. 

Inoltre, l’XRP Ledger è in grado di gestire 1500 tps, con una velocità media di esecuzione che va dai 3 ai 5 secondi. 

Il tema caldo del livello di decentralizzazione di Ripple

Esiste, però, un grande problema, relativo alla sicurezza e alla decentralizzazione della rete. I sostenitori della decentralizzazione, chi ama davvero gli ideali che sostengono la pura tecnologia blockchain e le crypto, hanno sempre criticato questo aspetto di Ripple.

XRP effettivamente è una criptovaluta, ma il sistema e l’infrastruttura che la supportano sono estremamente centralizzati. Basti pensare che circa l’80% delle riserve di XRP sono controllate proprio da Ripple Labs. 

L’ironia sta nel fatto che loro stessi si vantano di avere un adeguato grado di decentralizzazione, grazie anche ai loro 150 nodi validatori sparsi per il mondo. Cardano sfrutta un algoritmo di consenso DPoS (Delegated Proof of Stake) grazie al quale riesce a risolvere il problema della decentralizzazione in modo più che soddisfacente: al momento, la rete conta 3182 nodi validatori, poco più di Ripple insomma. 

Comunque sia, è risaputo che Ripple non ha mai mirato alla decentralizzazione. Piuttosto si vuole affermare come un punto di riferimento dei pagamenti digitali e sfruttare XRP per alimentare i processi sottostanti all’offerta di prodotti e servizi finanziari. A tal proposito, ha stretto collaborazioni significative e, non a caso, con banche di dimensioni elevate. Tra queste è bene menzionare Santander e HSBC.

Eliano Martellucci
Eliano Martellucci
Eliano è laureato in Economia e gestione aziendale e sta per concludere gli studi specialistici in Finanza presso l'Università di Trento (UNITN). Si appassiona al mondo crypto e blockchain durante l'estate del 2017 e da lì non lo ha più abbandonato. Ora lavora come editor & SEO specialist in Cryptonomist, scrive articoli ed investe, sia in asset Blue Chip, che in fase iniziale. Inoltre, sta sviluppando il suo ultimo progetto di tesi dal titolo: "Uno studio sulla Sentiment Analysis del mercato crypto attraverso algoritmi di Machine Learning in python".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick