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Trading: analisi tecnica del prezzo di Bitcoin ed Ethereum

Si avvia a concludersi una settimana importante per i mercati globali con la decisione della banca centrale americana di aumentare il costo del denaro per la 3a volta consecutiva.

Bisogna tornare indietro di 14 anni, all’anno 2008, quando Lehman Brothers falliva dando il via alla grande crisi economica per vedere negli Stati Uniti i tassi di interesse tra 3 e 3,25%.

Con l’ultimo aumento deciso ieri dalla Fed dello 0,75%, come ampiamente previsto dagli analisti e riportato nei giorni scorsi anche su queste pagine, da ieri il denaro negli U.S.A. ottenere un prestito costa ancora di più.

La decisione di aumentare i tassi d’interesse per la 3a volta consecutiva viene presa per dare un nuovo colpo all’inflazione ed evitare che ci sia una frenata dell’economia.

Si tratta del ritmo rialzista più intenso degli ultimi 40 anni

Il presidente della Fed, Jerome Powell, durante la conferenza stampa di ieri ha dichiarato di non sapere quali siano le possibilità di una recessione e non esistono altre alternative indolore per lasciarsi alle spalle un’inflazione a livelli record degli ultimi 4 decenni:

“We have got to get inflation behind us.

I wish there were a painless way to do that… There isn’t.”

Gli ultimi segnali economici non sono incoraggianti. Il PIL a stelle e strisce quest’anno salirà di un misero 0.2%, mentre sino a poche settimane fa le previsioni indicavano una crescita di 1.7%.

Quello di ieri non sarà l’ultimo aumento del costo del denaro. Attualmente le aspettative degli analisti si aspettano un ciclo del rialzo dei tassi tra il 4,50% e il 4,75%.

Per la discesa dei tassi le previsioni guardano al secondo semestre del 2023.

La decisione sta avendo un impatto sui mercati finanziari con i principali indici finanziari in caduta per la seconda settimana consecutiva. L’indice azionario principe dell’S&P che elenca le prime 500 società U.S.A. a maggiore capitalizzazione, cade oltre il 3,5% dall’apertura di lunedì e torna a scendere sotto i 3.800 andando a rivedere i minimi di giugno, nonché dell’anno, bruciando il rimbalzo che aveva realizzato durante l’estate. 

Simile andamento anche per gli altri due indici di riferimento il Dow Jones e il tecnologico Nasdaq che terminano in rosso la quinta settimana delle ultime sei calcolate dall’ottava di metà agosto.

Timida la reazione del gold che nonostante i tentativi di rimbalzo che hanno alternato giornate up&down termina la settimana perdendo oltre il mezzo punto percentuale tornando a rivedere i minimi della scorsa settimana in area $1.650/oz, il livello più basso dall’aprile 2020.

La notizia più clamorosa e che sta avendo un maggiore impatto anche sui mercati crittografici, è il rafforzamento del dollaro US, che sta impattando sul cambio con la valuta del vecchio continente dell’euro che crolla ai livelli più bassi degli ultimi 20 anni in area 0.97 euro per ogni dollaro. 

Era da ottobre 2002 che il cambio euro-dollaro non registrava questi livelli.

Ad inizio maggio il cambio EUR/USD viaggiava in area 1.22. Una perdita per la valuta europea di oltre il 20% in soli 4 mesi.     

Analisi tecnica del Bitcoin (BTC)

Dopo la reazione di ieri, la giornata odierna torna ad essere colorata di rosso riportando in negativo il saldo settimanale e mensile. 

Se gli attuali livelli verranno confermati, oppure peggiorare, nel corso del fine settimana, si tratterebbe della seconda settimana consecutiva al ribasso.

L’attuale struttura tecnica ha invertito le ipotesi favorevoli ad un nuovo ciclo mensile al rialzo. Infatti l’inversione dei corsi iniziata dopo aver raggiunto il top a 22.790 USD il 13 settembre, ha annullato tutti i guadagni precedentemente accumulati, impiegando lo stesso tempo sia in salita che in discesa.

Infatti, dai minimi del 7 settembre a 18.550 USD il rialzo ha impiegato 13 giorni per raggiungere il picco di periodo il 13 settembre, per poi tornare a 18.260 USD il 19 settembre, impiegando poche ore di tempo in meno dalla salita.

Diventa cruciale, non solo nel corso del fine settimana ma anche per i prossimi giorni, non oltrepassare al ribasso il pavimento dei 18.500 USD e non rischiare di innescare una corsa speculativa al ribasso ad aggiornare i minimi dell’anno stabiliti il 18 giugno quando il prezzo del BTC è arrivato alla soglia dei 17.600 USD.

Analisi tecnica di Ethereum (ETH)

La rottura del supporto dei 1.450 USD ha accompagnato i prezzi a rivedere area 1.200 USD, così come previsto nelle precedenti analisi su queste pagine.

La tenuta del supporto è stata difesa con gli acquisti dei tori provocando il rimbalzo dei prezzi riportandosi nelle ultime ore sopra i 1.350 USD annullando l’affondo di mercoledì 21 settembre, giorno dell’aumento dei tassi di interesse della Fed.

Il mancato recupero dei 1.400 USD entro la chiusura di domenica, impatterà negativamente sulla chiusura settimanale di ETH per la seconda volta consecutiva. 

Alle condizioni attuali non sembrano esserci i presupposti per recuperare tutta la perdita da inizio settembre che al momento della scrittura registra una discesa oltre il 15%, la peggiore performance mensile dell’attuale trimestre.

Alle attuali condizioni tecniche coesistono due scenari differenti. 

Per il breve periodo prevale la debolezza in linea con la chiusura del ciclo trimestrale. Mentre in ottica di medio-lungo periodo, il ciclo trimestrale iniziato con il doppio minimo tra giugno e luglio si trova nella fase neutrale. 

Diventa necessario non scendere sotto area 1.150 USD nei prossimi giorni che coincide al 75% del ritracciamento Fibonacci calcolato dai minimi e massimi degli ultimi tre mesi.

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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