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Bitcoin, storia di un ascensore sociale

Da più parti, quando si parla di beni rifugio, prima o poi viene tirato in ballo l’Oro in tutte le sue accezioni e da qualche anno a questa parte il Bitcoin. Il termine giusto non è bene rifugio ma “ascensore sociale”, a patto di holdare e non avere fretta.

La storia del Bitcoin, tra prezzo e investimenti milionari

In un recente tweet, il sempre illuminante Watcher Guru sottolinea un dato impressionante che la dice lunga sulla potenza attrattiva di Bitcoin, la sua natura deflattiva e di quanto sia probabilmente l’invenzione finanziaria del secolo. 

Il tweet di Watcher Guru riportava:

“Fun Fact: se avessi investito 1000 dollari in #Bitcoin 10 anni fa, oggi ne avresti 1.556.000”. 

1000 dollari americani investiti nella valuta digitale più capitalizzata (BTC) oggi avrebbero un valore di 1,5 milioni di dollari, una resa pari al 155.600%.

A parte qualche unicorno (in gergo finanziario un titolo o investimento dalla resa enorme in breve/medio periodo che non si immaginava fosse possibile) si contano sulle dita d’una mano rese paragonabili a quelle del Bitcoin, Apple se presa alla sua quotazione iniziale, Tesla ecc ma se parliamo di valute sia Fiat che crypto Satoshi 13 anni or sono creò un vero portento. 

Anni di critiche e detrattori hanno portato sistematicamente una risposta tanto efficace quanto attrattiva, il valore. 

Il valore di Bitcoin dalla sua nascita ad oggi è cresciuto del 25.756.000% e 1000 dollari investiti 10 anni fa avrebbero potuto rendere milionario chiunque, un dato che svincola la valuta in questione dall’accezione di bene rifugio e la pone su di un piano superiore, quella di vero e proprio ascensore sociale. 

Una grande capacità di resa come investimento però non è sempre garantita se l’approccio è quello del trader, un professionista e un occhio attento potrà di certo avere grandi risultati anche con questa pratica, ma accumulare BTC in un’ottica di lungo periodo fa sempre centro per almeno due motivi. 

La natura di successo del Bitcoin

Uno dei motivi principali alla base del successo dell’Oro digitale è sicuramente la sua natura deflattiva, anche se oramai è di comune dominio, vale la pena ricordare che questa valuta ogni quattro anni va incontro ad un halving, ovvero un dimezzamento del suo valore a causa della sua propensione a crescere di valore.

Il secondo motivo (ma non per importanza) della tendenza del Btc a crescere è la sua numerazione, la valuta infatti conta solo 21 milioni di unità tra l’altro non tutte ancora minate (la criptovaluta è basata sulla Proof of Work che prevede il mining). 

Se consideriamo la sua crescente adozione nel mondo e il numero di persone potenzialmente raggiungibili (7 miliardi) il suo valore non può che essere destinato a crescere proprio per la sua caratteristica di scarsità. 

Tuttavia, i detrattori così come le erbacce sono difficili da estirpare e troviamo chi nel tweet replica così con humor (giocando con i numeri):

“Fun Fact: se avessi investito 1556000 dollari in #Bitcoin 1 anno fa, oggi avresti 1000 dollari”. 

Considerato il Bear market che dura oramai da più di un anno, il conflitto in Ucraina che rischia di diventare una guerra mondiale, il costo delle materie prime e dell’energia oltre all’onnipresente inflazione, il Bitcoin che negli ultimi anni ha riscontrato una discreta correlazione con lo S&P 500 è passato dai 64.000 dollari ai 19.575 dollari al momento in cui scriviamo con una perdita di quasi il 70% del valore. 

Le considerazioni di risposta di cui sopra quindi hanno un senso, si può perdere è ovvio ma nel lungo periodo questa eventualità viene spazzata via dai fatti, tolti i cigni neri (eventi finanziari catastrofici e imponderabili) che possono costituire un’anomalia, nel lungo periodo Bitcoin porta sempre ricchezza a patto di considerarlo come bene da holdare. 

La corsa facile al benessere è sempre stata una chimera, lungi dal dare indicazioni di investimento, ma basandosi sui dati, dalla sua creazione ad oggi, la valuta di Satoshi ha regalato solo gioia nel lungo periodo a chi ha creduto in lui per un arco temporale medio / lungo.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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