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Dapper Labs contro gli account russi

CryptoKitties e la blockchain Flow (progetto NFT NBA Top Shot e altri) sono figli della società NFT Dapper Labs che avendo la sede del proprio servizio di pagamento in Europa deve sottostare alla giurisprudenza del vecchio continente.

L’ottavo pacchetto di sanzioni varato da Bruxelles e controfirmato dai ventisette paesi membri dell’Unione Europea è solo l’ennesimo di una lunga serie di pacchetti di sanzioni mirate a oligarchi e tessuto produttivo ed economico russo per indebolirlo.

Questa ennesima pronuncia da parte dei ventisette prevede, sulla scia di quelli che chiama voti di secessione “falsi” in quattro regioni ucraine, restrizioni anche nel mondo crypto nonostante il recente quadro normativo russo abbia spinto le energie del Paese ad aprirsi proprio a questo asset per (tra le altre cose) aggirare proprio le ripetute sanzioni internazionali.

La Duma (il parlamento Russo) aveva recentemente implementato la legge quadro che autorizza lo scambio internazionale in criptovalute dopo anni di spola nel dibattito tecnico tra il Presidente Vladimir Putin, il ministro dell’economia e la Banca Centrale Russa.

Mosca subisce subito un duro contraccolpo a causa di questo pacchetto sanzionatorio perché limita fortemente le possibilità di guadagno da questo asset almeno da e per i Paesi del patto atlantico.

Dapper Labs blocca gli indirizzi crypto russi

Gli affari crittografici per il Paese transcontinentale tuttavia sono ancora possibili in una fetta enorma del pianeta, Brasile, India e Cina su tutti sono grandi mercati virtuali con i quali Mosca può avere rapporti in termini di valute digitali (BTC, ETH, XRP ecc), NFT o strumenti connessi a questo mondo come ETF ecc.

“Ora è vietato fornire portafogli di criptovalute, account o servizi di custodia di qualsiasi valore ad account con collegamenti con la Russia”.

Gli utenti di qualsiasi account bloccato sono in grado di vedere i propri NFT ma non possono interagire in alcun modo.

Dapper Labs nel post in cui annunciava le restrizioni in atto ha spiegato che non sarà possibile spostare fondi, usare token in alcun modo e ovviamente, vendere o comprare NFT.

I precedenti limiti imposti dalla settima tranche di sanzioni consistono in un limite all’importo di operazioni da e per portafogli crypto riconducibili a utenti o indirizzi russi per l’importo di 10.000 euro mentre con l’inasprimento di giovedì scorso gli utenti russi non possono trasferire fondi, siano essi crittografici o meno verso l’Europa e viceversa.

Anche l’exchange OKX si unisce alle direttive UE comunicando tempestivamente ai propri utenti con le caratteristiche spiegate in modo chiaro da Bruxelles che le movimentazioni da e per il Cremlino sono sospese con effetto immediato.

Le bordate del vecchio continente a suon di sanzioni si sa hanno il passo breve e si possono apprezzare gli effetti solo a distanza di tempo ma questo ulteriore giro di vite, nonostante una repentina sostituzione di Mosca dei propri affari con l’UE con il partner Cinese rischia di spingere ancora di più all’angolo Putin che ha ancora la possibilità di porre fine al conflitto (o forse di dar vita a uno ancora maggiore) con l’uso dell’arma nucleare.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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